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Smaltimento rifiuti non nocivi: il Tribunale di Asti conferma le sanzioni a una ditta di Carmagnola

Buone notizie per le attività di vigilanza territoriale che la Città Metropolitana di Torino svolge a tutela dell’ambiente. Il Tribunale di Asti, competente per territorio, ha dato ragione alla Città Metropolitana nel processo relativo ad un illecito conferimento di rifiuti nell’impianto di una ditta di Carmagnola che, sebbene autorizzato, consentiva al proprio interno uno smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi.
Nel 2012, grazie alla collaborazione tra i funzionari con qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria del Servizio Aree protette e vigilanza ambientale della Città Metropolitana, il Corpo Forestale e la Polizia di Stato, era stata realizzata un’azione congiunta, con verifiche presso la ditta e blocchi stradali, che avevano consentito di scoprire l’attività illecita.
Quattro imprese che avevano conferito i rifiuti nella ditta di Carmagnola erano state destinatarie di sanzioni per oltre 12.000 Euro, regolarmente pagate. La società che gestiva l’impianto aveva opposto ricorso in Tribunale alle ingiunzioni della Città Metropolitana, poiché la sanzione prevedeva anche la sospensione per alcuni mesi del rappresentante legale della società.
“Con la sentenza emessa nei giorni scorsi, - spiega il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che ha la delega all’ambiente e alla vigilanza ambientale - il Tribunale di Asti ha condannato la società al pagamento di una sanzione di oltre 15.000 Euro, riconoscendo la validità delle indagini e delle conseguenti procedure amministrative messe in atto dal nostro Ente. È un risultato positivo, che scaturisce dalla collaborazione tra i nostri ufficiali di polizia giudiziaria e il Servizio contenzioso dell’Area Ambiente, che ha rappresentato la Città Metropolitana nel processo”.
“Ogni anno, - spiega il Vicesindaco Marocco – nell’ambito del contrasto all’abbandono o all’illecita gestione dei rifiuti, i nostri agenti redigono oltre cinquanta verbali e notizie di reato, che comportano sanzioni per oltre 50.000 Euro. Nel 2017, ad esempio, le sanzioni sono state 61, per un totale di 51.000 Euro”.
Nell’attività di vigilanza rientrano anche gli interventi lungo alcune strade provinciali, avviati nel 2016 e proseguiti nel 2017 e 2018, per il contrasto all’abbandono di rifiuti. “Oltre al danno ambientale, - sottolinea il Vicesindaco metropolitano - l’abbandono di rifiuti lungo le strade è un fenomeno negativo anche dal punto di vista estetico e paesaggistico, che influisce negativamente sull’attrattività turistica del nostro territorio e quindi, indirettamente, sulle attività economiche”.
Nella vigilanza sulle strade, gli agenti della Città Metropolitana sono supportati dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), coordinate dal Servizio Aree protette e vigilanza ambientale. Le GEV contribuiscono alla raccolta di indizi per il prosieguo delle indagini e, con la loro presenza, svolgono anche un’azione di deterrenza nelle piazzole e nelle banchine stradali maggiormente interessate dal fenomeno. Negli ultimi mesi, l’attività di vigilanza ha riguardato in particolare la Strada Provinciale 460, la Provinciale 24 nella zona dell’Interporto di Orbassano. A seguito di un accordo con la Città di Chieri e con il locale Consorzio Chierese per i servizi, è inoltre proseguita l’attività di monitoraggio e registrazione del fenomeno degli abbandoni di rifiuti lungo le strade comunali minori della zona.