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Due ipotesi progettuali per la nuova strada comunale a Villaretto di Usseglio

È pronto lo studio di fattibilità delle alternative di progetto per il miglioramento della viabilità comunale che serve la borgata Villaretto di Usseglio, redatto su richiesta del Comune all’Ufficio Pianificazione e realizzazione opere pubbliche e all’Unità specializzata tutela del territorio della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino. “Lo studio progettuale, - precisa il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo - riguarda la realizzazione di un ponte stradale sul rio Servin e dei relativi collegamenti stradali. I tecnici della Città Metropolitana hanno elaborato e analizzato una soluzione progettuale principale A e un’alternativa B. Prosegue quindi l’azione del nostro Ente a supporto delle amministrazioni locali, soprattutto quelle delle aree rurali e montane, che hanno più necessità di poter disporre di professionalità altamente specializzate nella progettazione e, in alcuni casi, anche nella direzione dei lavori”.

I DETTAGLI DELLE DUE IPOTESI PROGETTUALI

L’area dell’intervento si trova alla base del versante sulla sinistra orografica della Valle di Viù. Il nuovo tronco di viabilità comunale da realizzare si trova all'interno del concentrico della borgata Villaretto, nel perimetro definito tra le vie Castello e Arnas e la Strada provinciale 32 della Valle di Viù.
La soluzione A comporta lo scavalcamento del rio Servin e la nuova viabilità comunale progettata dai tecnici della Città metropolitana avrebbe lo scopo di migliorare la percorribilità di alcuni tratti in cui la sezione stradale tra le case è molto stretta. In sostanza si realizzerebbe una bretella a senso unico che, partendo dall’imbocco tra la Provinciale 32 e via Arnas, consentirebbe di raggiungere la strada comunale Castello. La circolazione stradale potrebbe essere gestita tramite un senso unico, con l’ingresso verso l’abitato di Villaretto da via Arnas e l’uscita dalla strada comunale Castello. La lunghezza complessiva del nuovo tronco sarebbe di 195 metri. La larghezza della piattaforma, progettata per il senso unico, sarebbe di 3 metri e mezzo, a cui vanno aggiunte due banchine da mezzo metro. Lo scavalcamento del rio Servin potrebbe essere realizzato con spalle in cemento armato che poggino su fondazioni indirette e con un impalcato a struttura mista, mediante travi in acciaio assemblate in loco e soletta in predalles con armatura e getto di completamento in opera. Tale soluzione ottimizzerebbe la logistica del trasporto dei materiali da costruzione ingombranti, tenendo conto della ridotta sezione della Provinciale 32. Il ponte ipotizzato nel progetto avrebbe una carreggiata larga 4 metri, banchine portabarriera di mezzo metro ciascuna, una luce di calcolo di 17,45 metri e una luce libera di 16,80. L’opera dovrebbe essere completata da una ricalibratura e dall’allargamento dell’alveo del rio nella zona di attraversamento, ma anche da opere di difesa spondale, consistenti in scogliere in massi ciclopici intasate. L’imbocco con via Arnas sarebbe realizzato in trincea, con l’ausilio di muri controterra in cemento armato. Per aumentare la sicurezza della zona i progettisti hanno previstoopere per il contenimento delle colate di detriti e delle slavine, da individuare in un successivo approfondimento progettuale. La soluzione A prevede un costo dei lavori di 675.000 euro.
La soluzione “B” riguarda invece la nuova viabilità comunale nell’area Caserme e prevede il completamento di via Arnas con un tronco stradale da realizzare all’interno dell’area delle caserme Rocciamelone. Tale soluzione rientra nell’ottica più ampia del cambio di destinazione e del riuso delle caserme, previsti da uno studio promosso dal partenariato tra l’associazione Amici del Museo civico alpino Tazzetti di Usseglio (capofila), il Comune di Usseglio, il Politecnico e l’Università di Torino, l’Uncem e il Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. La soluzione B dovrebbe essere inclusa negli approfondimenti progettuali di sviluppo dell’area delle caserme, sebbene la viabilità rivista possa costituire un lotto funzionale autonomo e separato. Il tracciato ipotizzato dai progettisti della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali sfrutterebbe parzialmente l’attuale viabilità interna alle aree delle caserme e si ricongiungerebbe con il tratto esistente di via Arnas nella parte superiore della borgata, consentendo l’ingresso e l’uscita dal concentrico sulla Provinciale 32. Il nuovo tratto di strada sarebbe lungo 120 metri e la larghezza della piattaforma, progettata sempre per il senso unico, sarebbe di 3 metri e mezzo più le due banchine di mezzo metro. Sono previsti la parziale demolizione del muro di cinta verso l’ingresso delle caserme sulla Provinciale 32, la realizzazione di opere di sostegno all’imbocco con via Arnas ed eventuali consolidamenti dei muri esistenti. L’importo dei lavori è stimato in 210.000 euro. ipotesi tracciato 1