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Covid19 e fase due: la Città metropolitana di Torino si propone motore per rilanciare il territorio

Gli effetti dell'emergenza dettata dal coronavirus stanno minando significativamente il tessuto produttivo e sociale dell'intero territorio metropolitano torinese e la crisi va affrontata individuando nuovi modelli d'intervento e soluzioni innovative in stretto raccordo con le misure coordinate con la Regione Piemonte per proteggere i lavoratori, favorire l'occupazione, sostenere il reddito ed il lavoro, rafforzare il sistema di welfare e le reti di protezione sociale ed i servizi pubblici essenziali.
"Come già emerso nel proficuo confronto dei Sindaci con il Governo dei giorni scorsi - dice Chiara Appendino - i Comuni e gli altri enti territoriali dovranno essere la base da cui prenderà avvio la ripartenza della fase due e di quelle successive, in considerazione del ruolo di questi enti di antenne sul territorio e di gestori dei più rilevanti servizi di prossimità per i cittadini. Ci vogliamo quindi attivare con la Regione Piemonte in un'ottica collaborativa per discutere e condividere un piano di difesa e sviluppo socioeconomico, con precise priorità d'intervento e risorse sufficienti per supportare tutte le misure utili alla ripresa dei cantieri e ad un riapertura uniforme in tutte le diverse realtà".
La sindaca metropolitana Chiara Appendino dopo il confronto nella riunione dei capigruppo del Consiglio metropolitano ha firmato un decreto che sarà esaminato nella prossima seduta virtuale di venerdì 8 maggio nel quale si ribadisce che la Città Metropolitana di Torino, nell'ambito della sua funzione fondamentale di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, intensificherà la concertazione con le 11 zone omogenee in cui è suddiviso il vasto territorio metropolitano con le 312 Amministrazioni comunali.
La Città metropolitana attiverà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle zone omogenee che rappresentano dimensioni ed esigenze diverse a seconda delle caratteristiche socio economiche territoriali.
Roberto Montà, capogruppo della lista Città di Città, ricorda come il suo gruppo avesse già sollecitato "un ruolo più incisivo da parte di Città metropolitana sul fronte del coordinamento in considerazione proprio delle marcate differenze territoriali" e chiede "di essere più incisivi verso la Regione Piemonte che ci deve riconoscere un ruolo strategico".
Paolo Ruzzola capogruppo della Lista civica per il territorio aggiunge che "ogni iniziativa utile a fare sistema per rispondere attraverso una visione condivisa tra i Comuni, la Città metropolitana, la Regione e il governo per favorire una ripartenza che non lasci indietro nessuno, non può che essere auspicata".
Conclude Dimitri De Vita capogruppo della lista Movimento 5 stelle "Rappresentiamo oltre il 50% della popolazione regionale, siamo stati individuati ex lege quali curatori dello sviluppo strategico del territorio, ora più che mai ci si deve coordinare con la Regione sui temi d'interesse metropolitano con particolare riferimento alla difesa ed al sostegno della micro e piccola impresa".