I NOSTRI COMUNICATI

 

Il "Venerdì dal Sindaco" a Salassa, con il primo cittadino Roberta Bianchetta

Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di SalassaRoberta Bianchetta, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/.

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 25 febbraio della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Salassa; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9

Salassa, fra i Longobardi e il futuro

Salassa è un comune di 1800 abitanti del Basso Canavese, sulla sponda destra del torrente Orco, collocato in mezzo a due Comuni più grandi e più ricchi: una vicinanza che da un lato è una risorsa e dall’altra penalizza invece la sua centralità. Un Comune, insomma, “di mezzo” come ce ne sono molti sul territorio metropolitano: nella fascia mediana dei piccoli comuni, ricco di storia ma non abbastanza documentata. Prendiamo il nome: Salassa fa subito pensare ai Salassi, che in effetti hanno abitato questo territorio, ma secondo altre ricerche storiche il toponimo deriverebbe da “Sala”, ovvero 'abitazione del signore', e quindi 'luogo in cui si raccolgono le derrate'  e sarebbe di origine longobarda. Altrettanto incerta la storia della bella Torre che è il monumento simbolo del paese: alta 25 metri, ha una struttura decisamente inconsueta: rotonda, ma su base rettangolare,  una caratteristica difficilmente riscontrabile in altre costruzioni dello stesso tipo presenti nella zona.  A circa metà altezza si apre verso l’esterno un’unica finestra con cornice in cotto (databile al XIII secolo) La parte inferiore è costituita da pietrame legato con malta molto povera, mentre la parte superiore, eseguita probabilmente in due tempi successivi, è realizzata in muratura ed è stata probabilmente elevata nel 1725.

Dal punto di vista territoriale è un Comune fortunato: abbastanza lontano dal torrente Orco e dalle sue piene, in zona pianeggiante, al riparo dai tanti rischi idrogeologici che rendono la vita difficile a molti insediamenti del territorio metropolitano. Vi sono alcune fabbriche di media grandezza, e ancora molta agricoltura, in parte dedicata alla viticoltura: si produce un buon vino, ma è al di fuori della zona più blasonata dell’Erbaluce.

Il centro storico non è grande, ma ripercorre l’antico ricetto, nel quadrante a nord del borgo, in posizione elevata rispetto ai terreni esterni all’abitato. Databile al XIII secolo, ha conservato la sua planimetria originale. Ha forma quadrata, un unico ingresso difeso dalla torre posta nel vertice sud; l’impianto viario è costituito da un unico anello interno con collegamento centrale.

Una sindaca giovane ed entusiasta in difesa servizi e cultura

Fra le sorprese che riserva Salassa è che ha la fortuna di avere un sindaco donna, giovane e determinata nel salvaguardare il senso di comunità del suo Comune. Trent’anni, studi in giurisprudenza, Roberta Bianchetta, che è anche viceportavoce della Zona Omogenea Canavese occidentale, ci conduce a visitare Salassa fermandosi a salutare e scambiare due parole con ogni cittadino che incontra, e quando si ferma davanti a un monumento, una chiesa, o un servizio pubblico tira fuori dalla borsa un voluminoso mazzo di chiavi: non c’è angolo che sfugga alla sua attenzione. “La vicinanza a due centri più grandi come Rivarolo e Cuorgné ci offre vantaggi, perché essendo più piccoli c’è più tranquillità e un bel senso di appartenenza” spiega Roberta Bianchetta ”Tutti si conoscono e in più disponiamo di tutti i servizi essenziali: la scuola, la posta, la farmacia, la biblioteca - un ambiente familiare. Certamente i servizi in più dei centri più grandi sono un’attrattiva per i nostri cittadini, e un po’ li allontanano”.

Roberta Bianchetta ci tiene a offrire un paese ordinato e valorizzare ogni suo angolo: dalle scale della biblioteca ridipinte con i vivaci titoli di libri alla casetta del book crossing, dagli spaziosi campi sportivi al grande bocciodromo: “Ha decisamente bisogno di un maquillage e di un ammodernamento e spero di farne una struttura migliore, anche perché  oggi è la «casa» di una delle più importanti società italiane ed europee del settore bocce, la Brb Ivrea” spiega la Sindaca. E nel frattempo apre le porte, sulla piazza della Torre, a un altro tesoro: una chiesa sconsacrata poco conosciuta persino dai Salassesi e che vuole far diventare uno spazio di aggregazione per incontri, concerti, mostre e convegni.

“Sono molti gli spazi su cui vorrei intervenire” ammette Roberta Bianchetta “per vivacizzare il nostro paese. Che tuttavia è molto intraprendente, perché qui l’associazionismo è vivo e ha, in alcuni casi, l’esperienza di decenni di attività: come la Società operaia di mutuo soccorso presente dal 1867 e la Filarmonica salassese che sono ultracentenarie, o la Pro loco e il Carnevale di Salassa, presenti da mezzo secolo: grazie alla voglia di comunità delle persone si riesce a coinvolgere tutto il paese”.

Nessuna spina nel fianco, per Salassa? “I rifiuti, purtroppo” commenta sconsolata la Sindaca. “Attorno al centro urbano abbiamo molta campagna, molto frequentata anche per passeggiate, ma il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è costante e difficile da contrastare”.

Sulla passione di questa avventura da primo cittadino di Roberta Bianchetta non ci sono dubbi, al punto che per il momento ha messo in stand by i suoi studi universitari per dedicarsi al paese: “La passione è nata già dal mio interesse di studente per gli aspetti amministrativi, sono fiera di essere a disposizione dei miei cittadini. Sono diventata sindaco sei mesi prima della pandemia, un durissimo banco di prova, e mi sono impegnata personalmente ad andare porta porta a consegnare la spesa. Lo rifarei se fosse necessario, voglio essere vicina a tutti, un’amica di famiglia”.