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A Santo Stefano liberato un cardellino. Ancora un caso di uccellagione sventato dalle Gev

Il giorno di Santo Stefano a Pinerolo in un’area verde della zona industriale della Porporata le guardie venatorie della Lega abolizione caccia (Lac) e le Guardie ecologiche volontarie (Gev) della Città metropolitana di Torino hanno colto in flagrante un uomo che stava praticando illegalmente l’uccellagione.

L’uomo, di Pinerolo, aveva già catturato un cardellino (“Carduelis carduelis” il nome scientifico, una specie protetta, passeriforme, appartenente alla famiglia dei Fringillidi) facendo uso di rametti imbrattati di colla per topi. I rametti erano collocati su un cespuglio di cardo dei lanaioli (dei cui semi il cardellino è ghiotto); inoltre per attirare i selvatici, l’uomo aveva in un’apposita gabbietta 2 altri cardellini da richiamo. Per le prede vive aveva predisposto invece delle tanichette in plastica che non rovinano le piume dei piccoli uccelli, che devono essere intatti per alimentare il mercato clandestino di avifauna protetta.

L’uomo è stato denunciato alla Autorità giudiziaria da Unità di polizia giudiziaria della Città metropolitana che hanno curato l’indagine. Scatteranno anche sanzioni amministrative per il responsabile.

Tutta l’attrezzatura è stata sequestrata, e il "cardellino di Santo Stefano" liberato.

Elisa Pirro, consigliera metropolitana delegata all’ambiente, alla vigilanza ambientale e alla tutela della fauna e della flora, ricorda che “l’uccellagione, cioè la pratica di catturare con reti e trappole gli uccelli selvatici, pur essendo vietata su tutto il territorio nazionale dal 1992 non è affatto diminuita, come dimostrano le numerose attività di polizia giudiziaria condotte dagli agenti della Città metropolitana, anche a supporto dei Carabinieri forestali. Negli ultimi anni nel territorio della Città metropolitana di Torino sono stati oltre 150 gli uccelli recuperati e liberati, in prevalenza cardellini, fringuelli, lucherini, verdoni, frosoni, ciuffolotti, peppole e zigoli muciatti”.