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La Città Metropolitana rilancia i progetti di mediazione familiare per le coppie in separazione

Sono passati vent’anni da quando, nel 1997, l'allora Provincia di Torino istituì un Servizio per genitori separati, introducendo la mediazione familiare come risorsa per i genitori in separazione e per i loro figli. La Città Metropolitana di Torino intende rilanciare le attività e i progetti a sostegno della continuità dei legami, portati avanti dai soggetti coinvolti nel Tavolo permanente di coordinamento dei mediatori familiari e dei conduttori di Gruppi di parola per i figli di coppie divise.
L’impegno è stato ribadito da Carlotta Trevisan, Consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali, parità e Welfare, nel corso di un incontro tra i soggetti coinvolti nel Tavolo e gli operatori dei Luoghi neutri facilitanti, che si è svolto nella sede del Ce.se.di. – il Centro servizi didattici della Città Metropolitana – in via Gaudenzio Ferrari 1 a Torino.
L’incontro è servito a fare il punto sulle attività di mediazione familiare e sul “Progetto Piccoli” avviato nel 2010 dall’Ufficio Servizio sociale del Tribunale di Torino in collaborazione con i Centri per le famiglie dei territori.
“Sono orgogliosa, - ha sottolineato la Consigliera Trevisan - di poter portare avanti il lavoro intrapreso nel 2011 quando l’allora Provincia promosse l'esperienza dei gruppi di parola per figli di coppie divise, non solo investendo risorse nella formazione degli operatori  dei territori per consentire loro di dotarsi di questo nuovo strumento, ma anche facendo ricerca e offrendo ai gruppi in partenza l’affiancamento dei suoi operatori”.
Trevisan ha sottolineato l’impegno a salvaguardare - anche nella delicata fase del passaggio istituzionale dalla Provincia alla Città Metropolitana di Torino - il patrimonio di conoscenze e di esperienze sedimentate negli anni. “È un patrimonio, - ha ricordato la Consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali e alla parità - da cui sono scaturite nuove proposte operative come quella dei seminari sulla bigenitorialità e dei Gruppi di parola per i bambini che frequentano i Luoghi neutri. Intendiamo far rientrare a pieno titolo nell'ambito delle politiche di parità del nostro Ente la valenza sociale della mediazione familiare, non  solo come salvaguardia del diritto delle bambini e dei bambini di crescere al riparo dal conflitto familiare, ma anche come presupposto per l'esistenza di una reale e paritetica ‘democrazia familiare’, nella quale ciascuno  possa pacificamente vedere riconosciuto il diritto di far sentire la propria voce. È nostra intenzione istituire un Ufficio mediazione e sviluppo risorse familiari all’interno del Servizio Pari opportunità”.
La Città Metropolitana intende portare le esperienze e le proposte dei suoi operatori nel convegno sulla mediazione familiare che la Regione Piemonte organizzerà l’11 maggio prossimo a Torino.