I NOSTRI COMUNICATI

 

Superare gli insediamenti informali Rom e Sinti

Nuovo appuntamento del Tavolo di coordinamento fra Città metropolitana, Associazione 21 luglio e Comuni

Nel mese di novembre la Città metropolitana di Torino ha ospitato il convegno "LabRom. Laboratori sulla questione Rom in Italia" organizzato dall'Associazione 21 luglio.

La tappa torinese di LabRom, replicata su scala nazionale in altre città metropolitane italiane, era un'occasione per confrontarsi fra amministrazioni pubbliche e organizzazioni sulle nuove strategie nazionali di  inclusione dei Rom e dei Sinti e sui diritti dell'infanzia e le politiche sociali.

Al termine dei lavori, era stato proposto dall’Associazione 21 luglio in collaborazione con gli uffici della Città metropolitana di Torino un percorso di approfondimento sul tema rivolto ai Comuni che nel corso di questi ultimi due anni sono stati coinvolti, anche solo temporaneamente, dal fenomeno. Per proseguire il lavoro avviato e per avviare il percorso di coprogettazione si è volta, con i Comuni interessati, una riunione venerdì 3 marzo

Carlo Stasolla, in rappresentazione dell’Associazione 21 luglio, ha ricordati che l’organizzazione si occupa da tempo delle periferie estreme, e che ha leborato linee guida per il superamento dei Campi rom rivolte ai Comuni e da tempo lavora a questo obbiettivo sia coordinando direttamente le attività sia con consulenze. Sul sito Il paese dei campi (https://www.ilpaesedeicampi.it/) è a disposizione un aggiornamento in tempo reale sugli insediamenti Rom e Sinti in Italia

Benché in Italia la presenza di Rom e Sinti sia fra le più basse in Europa, ha spiegato Carlo Stasolla, coordinatore dell’associazione 21 luglio, è avvertita sempre come un prolema di conflitto sociale grave: anche se la maggior parte non vive nei Campi, solo dal 2018 si è maturata la consapevolezza che non solo vanno chiusi ma occorre un superamento della logica stessa del campi. Un problema che affligge i Comuni sono i campi informali , spesso insediati nelel periferie delle zone rubane eo inprossimità di attività agricole

La voce è quindi passata ai Comuni – fra gli interventi Cumiana, Leinì, Nichelino e Cisa 12 in rappresentanza di un gruppo di comuni d’area, Pinerolo, Rivalta, Rivara, San Carlo Canavese, Torrazza Piemonte, Volpiano- che oltre a offrire una “fotografia” aggiornata della realtà della presenza di Rom e Sinti nel loro Comune hanno condiviso le difficoltà che incontrano nella gestione: la paura di dover affrontare sanzioni perché impossibilitati a rispettare le indicazioni nazionali, i problemi abitativi di Rom e Sinti che non possono esser risolti con i posti disponibili nelle case popolari, le difficoltà nell’accompagnamento alla soluzione di i problemi anagrafici e burocratici, la mancanza di fondi, la diffcoltà dei piccoli Comuni ad accedere a fondi europei.

A tutti ha risposto la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitanaValentina Cera, che ha ringraziato i Comuni che hanno fornito un quadro preciso delle loro situazioni per definire la raccolta dati d’area vasta e capire quale tipo di supporto può o ffrire la Città metropolitana.

“Vogliamo essere” ha detto Cera “con il supporto dell’esperienza dell’Associazione 21 luglio un luogo di interlocuzione con i Comuni, per poi passare a una nuova fase propositiva. I finanziamenti vengono da Enti sovraordinati e noi possiamo coordinare i Comuni nelle richieste per accedere a fondi regionali così come nell’interlocuzione con il Comune di Torino. Non solo, ma ci sono i progetti europei, a cui non sempre è facile per i Comuni meno grandi accedere, mentre la Città metropolitana ha un’ottima esperienza nell’europrogettazione: siamo a disposizione per proposte e partnership; questo tavolo resterà aperto e darà a tutti, anche grazie alla collaborazione con l’Associazione 21 luglio, di affrontare anche i problemi immediati e concreti".