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Ufficio di prossimità di Susa: un’opportunità per il territorio

Anche a Susa è stato inaugurato ufficialmente l'Ufficio di prossimità, lo sportello dove si possono svolgere alcune delle pratiche relative al tribunale civile che non comportano l'assistenza di un avvocato: le autorità locali, fra cui la Città metropolitana di Torino, e il Tribunale di Torino hanno firmato martedì 2 aprile il protocollo che sancisce la collaborazione fra gli enti.

L'Ufficio di prossimità di Susa, così come quelli già aperti a Moncalieri e Pinerolo, va a affiancare la rete di sportelli che la Città metropolitana di Torino ha avviato sul territorio negli ultimi dieci anni. La Città metropolitana infatti gestisce con titolarità pubblica nell'ambito delle funzioni attribuite in materia di politiche sociali dalla legge regionale 1 del 2004, attraverso l'ufficio di pubblica tutela, una complessa e delicata attività di supporto ai tutori, agli amministratori di sostegno e ai genitori nel compimento di quelle attività per le quali la legge prescrive il coinvolgimento del giudice tutelare.

Nel corso del decennio questa attività di supporto si è sviluppata attraverso la creazione di sportelli sia presso la sede istituzionale della Città metropolitana di Torino, sia presso il Tribunale di Torino dove opera anche un'assistente sociale e recentemente sul territorio a Ciriè e Chivasso, Pinerolo e Moncalieri. Nel solo 2018, si contano 1.420 consulenze offerte dall'Ufficio di Pubblica tutela presso le varie sedi con un considerevole incremento rispetto allo scorso anno: se pensiamo che solo sei anni si contavano 58 casi, si ha la riprova del gradimento del pubblico sul lavoro svolto.

La consigliera metropolitana delegata alle politiche sociali ha spiegato che l'adesione della Città metropolitana al protocollo che definisce la collaborazione con l'Ufficio di prossimità di Susa rafforza la presenza sul territorio dell'ente di area vasta perché configura sempre di più un modello - quello del sistema diffuso della pubblica tutela– che permette di valorizzare la persona beneficiaria di protezione superando l'approccio assistenziale e burocratico e quindi, di fare cultura sui diritti delle persone fragili, riconoscendone piena dignità alla luce della nostra Carta Costituzionale.