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Un progetto per avviare la raccolta differenziata della plastica in Etiopia

Si chiama “100% Plastica. Intervento di sviluppo del settore di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici ad Awassa”, ed è un progetto il cui obiettivo è avviare la raccolta differenziata della plastica da destinare al riciclo nella città etiopica di Awassa, riducendo in questo modo l’inquinamento ambientale. Ne è capofila il Cifa-Centro internazionale per l’infanzia e la famiglia Onlus, e la Città metropolitana di Torino è uno dei partner, insieme all’Università di Torino, il Museo A come Ambiente e tre soggetti etiopici: l’Università di Awassa, Tawa, e Coba Impact Manifacturing Plc. Il progetto, della durata di tre anni, è stato ammesso a finanziamento dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) a fine 2016 ed è dotato di un budget di 1.283.174 euro.
Tra i risultati attesi, il principale è quello di strutturare una filiera di raccolta differenziata-selezione-riciclo della plastica, coinvolgendo le associazioni formali dei raccoglitori, i raccoglitori informali e le aziende acquirenti. I raccoglitori potranno usufruire di apposita formazione e accompagnamento professionale. I promotori del progetto confidano di accrescere la consapevolezza e la sensibilità ambientale delle comunità locali, dei bambini della scuola primaria e delle loro famiglie (20 scuole, 25mila studenti) tramite metodologie innovative di educazione ambientale. Grazie al lavoro congiunto della Municipalità di Awassa e della Città metropolitana di Torino, “100% plastica” sfocerà nella realizzazione di un piano “di medio termine” per la gestione dei rifiuti della città etiopica, economicamente sostenibile, tramite l’analisi del contesto locale e lo studio di eccellenze e best practice. Al suo interno, è prevista la realizzazione di un progetto pilota, replicabile su più ampia scala, sul compostaggio di rifiuti organici, al fine di ridurne in maniera significativa la quantità da avviare a smaltimento, dal momento che la frazione organica costituisce una quota rilevante dei rifiuti prodotti dalla città.
“Questa partnership sostiene un intervento di cooperazione internazionale che avrà non solo un’importantissima valenza ambientale” spiega la consigliera metropolitana delegata all’ambiente, “ma anche l’obiettivo di creare una filiera economica che sia in grado di sostenersi autonomamente e di creare opportunità economiche per il territorio”