I NOSTRI COMUNICATI

 

Colmare il divario digitale nelle vallate alpine. Un incontro in Città metropolitana con Regione, Uncem e Anci

Un piano per portare la banda ultralarga nelle aree a più forte divario digitale, vale a dire le zone montane, che in Piemonte rappresentano il 72% del territorio. Per realizzarlo, sono stati assegnati al Piemonte circa 284 milioni di euro, di cui 90 da fondi europei (Fesr e Feasr) e 194 da fondi nazionali (Fsc).
Per mettere a punto tale piano, a partire dalla seconda metà di maggio la Regione Piemonte, in collaborazione con Uncem e Anci, ha organizzato degli appuntamenti sul territorio per conoscere esigenze e necessità dei Comuni. Dopo Cuneo, Vercelli e Alessandria, giovedì 26 maggio è stata la volta di Torino, con un incontro che si è svolto nella sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino. Dopo i saluti del vicesindaco metropolitano, è intervenuto l’assessore regionale alle attività produttive.
Il divario digitale non è solo internet, ma è anche tv e telefonia mobile: prima di navigare a 30 o 100 Mbps, chi vive e lavora in montagna vuole poter telefonare e vedere il digitale terrestre. Basti sapere che in Piemonte 600mila persone hanno difficoltà a "catturare" il segnale Rai. Ma una volta superato il dislivello, le vallate alpine non saranno più “a fallimento di mercato”, come dicono gli economisti. Le aree urbane diventeranno presto sature, colme di infrastrutture e di servizi, mentre le valli alpine saranno luoghi dove insediare impresa. Oggi sono "spazi liberi", e riempire questa libertà è l'impegno degli Enti locali e delle imprese.
Anche per questo, Uncem (che rappresenta solo in Piemonte 553 Comuni montani e 54 loro Unioni) ha chiesto alla Regione e di conseguenza al Mise e Agid di ragionare subito sui servizi da portare alla pubblica amministrazione, alle imprese, ai cittadini.
Dal punto di vista operativo, per poter investire subito le risorse disponibili, la Regione Piemonte firmerà con Ministero dello Sviluppo economico e Infratel un accordo per mettere in moto la macchina. Poi saranno i Comuni, attraverso le loro Unioni, a firmare le convenzioni che saranno l'ultimo passo prima dei bandi, interamente gestiti da Infratel.
“Uno dei compiti della Città metropolitana è quello di portare equilibrio tra le potenzialità delle aree più urbanizzate e quelle dei territori che lo sono di meno” ha detto il vicesindaco metropolitano. “Questo significa utilizzare al meglio le opportunità offerte dalle infrastrutture esistenti, ma anche immaginare delle misure a favore degli utenti delle zone decentrate”.