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Alla ricerca della trota marmorata

Una passeggiata sulle sponde del torrente Pellice, nel tratto compreso tra il ponte di Vigone-Vilafranca e la confluenza con il Po a Pancalieri, per la conta dei nidi di frega della trota marmorata.
L’iniziativa, organizzata dalla Città metropolitana di Torino ed il Parco del Monviso, ha avuto luogo lo scorso 30 dicembre ed ha radunato oltre trenta partecipanti, in gran parte pescatori.
La trota marmorata è un pesce che ha una distribuzione circoscritta al fiume Po e ad alcuni suoi affluenti che provengono dalle Alpi (è anche presente in alcuni torrenti della Slovenia e della Croazia).
La sua esistenza è attualmente minacciata dai grossi prelievi idrici a scopo agricolo e idroelettrico e dai numerosi lavori di regimazione idraulica.
Il torrente Pellice è uno dei corsi d’acqua più adatti ad ospitare questa specie. In particolare gli ultimi chilometri costituiscono sicuramente una delle zone più importanti per la sua riproduzione.
L’atto riproduttivo avviene una volta l’anno, verso la metà di novembre e inizio dicembre, con la deposizione da parte delle femmine di circa 1.500 uova per ogni chilo di peso corporeo. In questo periodo i riproduttori, in gran parte provenienti dal vicino fiume Po, si portano in zone del corso d’acqua caratterizzate da forte corrente (0,7-1,4 m/s) e da substrato ghiaioso. Qui le femmine, accompagnate dai maschi, fregano con la coda sul fondo del corso d’acqua dando origine ad una buca e ripulendo la ghiaia dalla sabbia e dai detriti. Nascondono in questo modo le uova ormai fecondate, che rimarranno più di due mesi in attesa di schiudere e di riavviare il ciclo della vita.
Durante la passeggiata di circa 8 chilometri, sono stati contati i nidi di frega dove le trote hanno deposto le uova.
In base alla dimensione i nidi possono essere classificati come piccoli, medi e grandi. Le freghe piccole sono state scavate da animali al primo atto riproduttivo, le medie di animali approssimativamente del peso di 2-3 chilogrammi ed infine le grandi di animali superiori ai 3 chilogrammi.
“Questa attività, semplice e divertente, ha permesso di raccogliere dati di notevole importanza – ha commentato la Consigliera della Città metropolitana di Torino Elisa Pirro, con delega all’Ambiente e Vigilanza ambientale - e consente di stimare la popolazione ittica presente, un passo indispensabile per qualsiasi politica gestionale”.
La passeggiata è iniziata verso le 10 del mattino e si è conclusa nel pomeriggio. Sono stati contati 82 nidi e si è constatato che la briglia a valle del ponte Vigone-Villafranca (priva di scala di risalita per l’ittiofauna) non permette ai pesci di colonizzare il tratto a monte.
L’iniziativa sarà ripetuta alla fine del 2018.