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Emergenza ungulati: per Marocco e Azzarà occorrono più risorse e personale

Sul problema della presenza degli ungulati in zone rurali siamo d’accordo con il Presidente della Provincia di Asti: occorre che la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, le Province, gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini concordino azioni coordinate per porre fine allo stillicidio diincidenti stradali e ai sempre più ingenti danni economici all’agricoltura”: con queste parole il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora,tornano su di un argomento da anni all’attenzione dell’opinione pubblica.
Il contenimento della fauna selvatica la cui popolazione eccessiva causa danni alle colture e mette in pericolo la sicurezza della circolazione stradale è regolato da leggi nazionali e regionali, che affidano a Province e Città Metropolitane la programmazione e l'attuazione. - sottolineano Marocco e Azzarà – Ma, per affrontare quella che è una vera e propria emergenza, occorrono più risorse e una collaborazione rafforzata e concreta tra le istituzioni e le associazioni venatorie. Occorrono norme, fondi per gli indennizzi e nuovo personale a disposizione della Città Metropolitana di Torino e delle Province piemontesi. La situazione attuale, in cui il personale dei servizi metropolitani e provinciali per la tutela e la gestione della fauna selvatica si è fortemente ridotto, è insostenibile. Le poche unità di personale attualmente dispiegabili sul territorio tra non molto tempo non saranno più disponibili, per effetto dei pensionamenti. Lo diciamo da anni, inascoltati dalla Regione. Se le cose non cambiano ci vedremo a restituire le deleghe su un settore amministrativo importante ma ormai pressoché impossibile da gestire”.