Parchi e aree protette

Rete Ecologica della Città Metropolitana

La Rete Ecologica della Città Metropolitana di Torino è un sistema interconnesso di aree naturali quali:

Aree protette (nazionali, regionali, metropolitane, comunali) e Siti della Rete Natura 2000 (sic, zps)
Si tratta di aree già sottoposte a vincoli di tutela naturalistico-ambientale in quanto generalmente dotate di un elevato grado di naturalità e biodiversità. E' il caso dei parchi e riserve naturali di livello nazionale, regionale e metropolitane, ma anche, in particolare, delle aree caratterizzate dalla presenza di habitat di interesse comunitario di cui alle Direttive Comunitarie Habitat e Uccelli riconosciuti a livello nazionale: come i SIC e ZPS, i Siti di importanza regionale (SIR) e Siti di importanza metropolitana (ex SIP) (cfr.Allegato 3 del PTC2 Quaderno del Sistema del verde e delle aree libere). A tali aree può quindi essere tendenzialmente essere riconosciuto il valore di Core areas;

Fasce perifluviali e i Corridoi di connessione ecologica
Le fasce perifluviali sono costituite dalle aree della regione fluviale la cui struttura e le cui condizioni ambientali sono determinate dai fenomeni morfologici, idrodinamici ed ecologici connessi al regime idrologico del fiume e corrispondono alle fasce A e B del PAI dei seguenti corsi d'acqua:
Dora Baltea, Chiusella (Confluenza), Orco, Stura di Lanzo, Dora Riparia, Sangone, Chisola, Chisone, Pellice, Banna, Malone, Ceronda e Casternone e Lemina. Sono inoltre individuate come fasce perifluviali le aree individuate dagli studi di approfondimento svolti dal servizio Difesa del suolo della Provincia di Torino con le stesse caratteristiche di rischio delle fasce A e B del PAI, relativamente ai seguenti corsi d'acqua: Orco (parte alta), Dora Baltea, Chiusella, Stura di Lanzo, Dora Riparia (parte alta), Chisone (parte alta) e Germanasca, Lemina, Pellice (parte alta)

I corridoi di connessione ecologica sono costituiti dalle ulteriori aree perifluviali che risultano geomorfologicamente, pedologicamente ed ecologicamente collegate alle dinamiche idrauliche (vale a dire le fasce C, integrate con ulteriori elementi di conoscenza derivati da studi provinciali, formati da corridoi fluviali e vegetazione ripariale in condizione di seminaturalità, a volte con intrusione di pioppeti e paleoalvei segnati da vegetazione e ritenuti "paesaggi di valore naturalistico". Si ritiene che a tali ambiti possa coerentemente essere riconosciuta la funzione di corridor all'interno della rete ecolgica;

Aree di particolare pregio ambientale e paesaggistico
(aree a vincolo ambientale ex Dlgs 42/04, ed altre aree ad elevata valenza naturalistico-ambientale). Comprendono le aree soggette a vincolo ambientale ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004) vale a dire le aree a vincolo ambientale ai sensi della legge Galasso, le aree di pregio ambientale tutelate con apposito decreto ministeriale - i cosiddetti "Galassini" -, e le aree vincolate ai sensi della legge 1497/39, ed eventuali altre aree individuate dal PTC2 in quanto ancora dotate di caratteristiche di buona naturalità tra cui le Aree ad elevata protezione di cui all'Art. 23 comma 1 lettera d) e comma 2, del PTA. Trattandosi di aree tendenzialmente di valore ecologico minore rispetto a quello delle aree protette o dei SIC e ZPS, ed il cui ruolo, in molti casi è orientato a proteggere i nodi della rete dagli effetti perturbativi derivanti dalle aree di più elevata matrice antropica, possono essere generalmente riconosciute come buffer zones;

Zone umide
Paludi, acquitrini, torbiere oppure bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra e salata, come definite dalla Convenzione di Ramsar ed individuate dall'attività di censimento regionale sono riconosciuti dal PTC2 come elementi facenti parte della rete ecologica per il loro ruolo di stepping stones qualora non già inclusi in altri elementi della Rete.

Aree boscate
Il Piano Territoriale ne persegue la tutela per la loro funzione ecologica e naturalistica; sono da tutelare in particolare i boschi costituenti habitat d'interesse comunitario e le formazioni boscate plurispecifiche per la loro funzione di "pozzi" di carbonio e per il loro valore in termini di biodiversità, soprattutto nei territori caratterizzati da bassi coefficienti di boscosità (rif. art. 26 delle NdA). Le aree boscate individuate dal PTC2 corrispondono ai dati ufficiali IPLA- Piani Forestali Territoriali. A tali aree, che il PTC2 riconosce come facenti parte del disegno di rete ecologica provinciale, può essere riconosciuta la funzione dal punto di vista di core area o di buffer zone in base alle specifiche caratteristiche delle formazioni arboree presenti.

 

rete ecologica

Rete ecologica Metropolitana

 Obiettivi della Rete Ecologica Metropolitana sono:

  • il contenimento del consumo di suolo
  • il mantenimento e incremento della biodiversità
  • la localizzazione di interventi di compensazione ambientale
  • lo sviluppo di un turismo sostenibile



Documenti in consultazione circa la Rete Ecologica Metropolitana: