Rifiuti e Bonifiche

Ecco gli inquinanti misurati nei fumi del termovalorizzatore

03 Foto tutorial misurazioni periodiche

Per la vigilanza delle emissioni del termovalorizzatore, la normativa europea recepita da quella nazionale, impone il rilevamento di alcuni inquinanti e fissa limiti emissivi che per l’impianto di Torino in alcuni casi sono stati resi più stringenti attraverso le successive autorizzazioni ambientali.

Per otto di questi, la misurazione avviene, 24 ore su 24, sulle 3 linee.

Stiamo parlando di: Carbonio organico totale, Monossido di carbonio, Ossidi di azoto, Ossidi di zolfo, Acido fluoridrico, Acido cloridrico, Polveri totali, Ammoniaca.

Queste sono, dunque, le sostanze monitorate in continuo.

Quelli trasmessi al pubblico sono dati giornalieri aggiornati automaticamente dal sistema alle 3 di notte.

Questi dati giornalieri sono frutto di una media tre le rilevazioni che avvengono automaticamente ogni 10 minuti, nell’arco delle 24 ore e sono basati sulla cosiddetta media semi-oraria. La media semi-oraria è, a sua volta, ricavata ogni mezz’ora, ed è la media di tre rilevamenti automatici: uno ogni 10 minuti. 

La media giornaliera è dunque una media delle 48 medie semi-orarie ricavate dal sistema nell’arco delle 24 ore.

La decisione di divulgare i numeri in questo modo fu presa al termine di una lunga serie di riunioni tra Trm, Provincia, Arpa e Comitato Locale di Controllo quando iniziava la vita dell’impianto.
Allora, si pensò che, diffondendo i dati in continuo, cioè quelli rilevati ogni mezzora con le medie semi orarie, si rischierebbe solo di creare inutili allarmismi in caso di superi e di inondare l’utenza di una mole continua di numeri difficilmente raffrontabili.
Diverso è il caso della vigilanza in continuo svolta dall’ARPA che deve, invece, tenere sotto controllo, tutti i rilevamenti e analizzarli con strumenti complessi gestiti da personale altamente qualificato.
Questo avviene per gli inquinanti mostrati con le medie giornaliere, mentre per altri sette inquinanti la rilevazione avviene periodicamente analizzando gli accumuli in speciali filtri.
Si tratta di: Diossine e Furani, Policrorobifenili (in sigla PCB), Idrocarburi policiclici aromatici (in sigla IPA); i metalli Cadmio e Tallio, Mercurio, Zinco; e la somma dei metalli: antimonio, arsenico, piombo. Cromo, cobalto, rame, manganese, nichel, vanadio, stagno
I numeri che vengono fuori vengono indicati in una tabella, così come escono, senza tabelle o altre rappresentazioni grafiche. Questo, perché spesso si tratta di numeri infinitamente piccoli, impossibili da mostrare in grafica.