Rifiuti e Bonifiche

Il controllo dei PCB nei fumi dell'impianto del Gerbido

13 PCB

 

I policlorobifenili, in sigla PCB, rappresentano una famiglia di ben 209 composti simili, chiamati congeneri, prodotti da 90 anni dall’industria chimica e largamente impiegati fino al 1985.
12 di questi congeneri di PCB sono particolarmente pericolosi e presentano caratteristiche paragonabili alle diossine e per questo vengono definiti PCB dioxine like, in sigla PCB DL.
La ragione della grande diffusione industriale dei PCB sta nella loro resistenza e inattaccabilità. Per questo, sono stati utilizzati in moltissimi campi: dai fluidi elettrici agli antiparassitari, dai ritardanti di fiamma agli isolanti e alle vernici.
I PCB si ritrovano in molte tipologie di rifiuti anche urbani per la presenza di materie plastiche quali Pvc, vernici, e solventi.
Per questa ragione, i fumi del termovalorizzatore possono contenere PCB ed è per questo che vanno tenuti sotto controllo.
I PCB presenti nei fumi, vengono bloccati all’interno del reattore a secco dove viene iniettato carbone attivo con la particolarità di trattenere questi microinquinanti.
I PCB, come le diossine, possono depositarsi nell’ambiente entrando nella catena alimentare e accumularsi nei tessuti adiposi dell’uomo. Si tratta di sostanze fortemente cancerogene e con altri effetti tossici dovuti alla persistenza da accumulo.
La tossicità dei PCB impone limiti emissivi bassissimi tanto che non è possibile la misurazione in continuo. Per controllare le emissioni di PCB vengono effettuate 3 analisi annuali per ogni linea di incenerimento su campioni raccolti per 8 ore consecutive. Tali controlli sono effettuati in modo indipendente sia da TRM che da ARPA Piemonte.
I limiti sono espressi in miliardesimi di grammo, cioè nanogrammi, di tossicità equivalente per normal metro cubo di aria. Il concetto di “tossicità equivalente” è stato introdotto per poter sommare le concentrazioni di tutti i diversi congeneri tenendo conto della loro specifica pericolosità per la salute e quindi rappresentare la concentrazione della “famiglia” dei PCB con un numero solo.
Per il termovalorizzatore il limite emissivo è fissato a 0,05 nanogrammi di tossicità equivalente per normal metro cubo di aria.