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Dopo la neve, rischio valanghe

Le nevicate di questi giorni non hanno creato grandi problemi sul territorio della Città metropolitana e il livello di allerta nella giornata di venerdì 6 è ordinario (codice giallo) per la pianura torinese ai confini con il Cuneese e per l'Alta valle di Susa, le valli Pellice e Chisone per nevicate residue, mentre nel week end del 7-8 febbraio il tempo dovrebbe progressivamente rasserenarsi. Tuttavia cresce il pericolo valanghe, che sarà marcato su Alpi Pennine e forte su Cozie e Graie (rispettivamente livello 3 e 4 secondo la Scala europea di pericolo valanghe, che va sino a 5). Nel torinese l'attività valanghiva spontanea potrà essere intensa, con il distacco di numerose valanghe di medie dimensioni e localmente grandi. Il distacco di valanghe sarà probabile già con debole sovraccarico su molti pendii, anche non ripidi e indipendentemente dall'esposizione, anche a quote basse e nelle radure di boschi. Le condizioni nivologiche limitano fortemente le escursioni e richiedono una grande capacità di valutazione locale del pericolo valanghe e un'ottima pianificazione degli itinerari. Anche nei settori alpini settentrionali la presenza di diffusi accumuli da vento soffici che mascherano, talvolta sovraccaricandoli, i lastroni vecchi inglobati nel manto, determina la possibilità di provocare valanghe anche di medie dimensioni.