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Raffica di esercitazioni per gli stabilimenti a rischio d’incidente rilevante

Dall'autunno 2018 al via la sperimentazione dei Piani di emergenza esterni con il coordinamento della Prefettura di Torino

Sono riprese in questa settimana le esercitazioni dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante situate sul territorio metropolitano. Si tratta di esercitazioni, coordinate dalla Prefettura di Torino che ha dato atto a una sollecitazione del Ministero dell’Interno, che avvengono per “posti di comando” e hanno preso il via lo scorso autunno: fra ottobre e dicembre sono testati i Piani di emergenza di Ahlstrom Munskjo di Mathi, Eni di Robassomero, Esso Italiana di Chivasso, Carmagnani Piemonte di Grugliasco, Liquigas di Volpiano mentre in questa settimana si è svolta l’esercitazione di Autogas Nord, Eni e Butangas, sempre nel Comune di Volpiano. Nei prossimi mesi le esercitazioni proseguiranno testando i piani di emergenza di tutti gli altri stabilimenti del territorio metropolitano.

 

Stabilimenti a rischio “incidente a rischio rilevante”: la legge ‘Seveso’

I grandi depositi di GPL sono infatti tra quegli stabilimenti che devono essere progettati e gestiti in sicurezza, costruiti nelle zone idonee e dotati di un piano di emergenza.

Per aumentare il livello di sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, oltre ai controlli e alle autorizzazioni, la normativa comunitaria di riferimento (tre direttive europee c.d. "Seveso", recepite, in ultimo, dal d.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, che sostituisce il d.lgs. 334/99) individua come essenziale la predisposizione, da parte delle autorità competenti, di strumenti di pianificazione dell'emergenza idonei a gestire con tempestività e organizzazione le fasi immediatamente successive ad un evento.

I principali obiettivi della pianificazione sono:

  • predisporre e testare uno schema di allertamento efficace che consenta di venire tempestivamente a conoscenza dell'evento comunicato, di norma, dal gestore dello stabilimento;
  • isolare un'area convenientemente scelta con posti di blocco stradali, in modo da diminuire il numero di persone soggette agli effetti dell'evento e da favorire le operazioni di soccorso e dei Vigili del Fuoco;
  • indicare le modalità di allarme e il comportamento da seguire in caso di emergenza;
  • pianificare le azioni di competenza di ciascun Soggetto preposto;
  • fornire e mantenere aggiornato un quadro conoscitivo dell'attività a rischio e del territorio circostante.

Nascono così i Piani di emergenza esterni, la cui emanazione, obbligatoria – salvo particolari e motivate eccezioni - per tutti gli stabilimenti soggetti al d.lgs. 105/2015, è di competenza della Prefettura di Torino.

 

La Città metropolitana di Torino per i Piani d’emergenza

La Prefettura ha incaricato, mediante un decreto prefettizio, la Città metropolitana di Torino per mezzo delle strutture del servizio Tutela e valutazioni ambientali, e altri Enti con il mandato di:

  • costituire un gruppo di lavoro tematico del quale fanno parte: Regione Piemonte, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, Arpa Piemonte. Partecipano inoltre il servizio Protezione civile della Città metropolitana, il settore Protezione civile della Regione e di volta in volta i Comuni territorialmente interessati; il gruppo definisce gli elementi fondamentali della pianificazione sulla base dei dati tecnici disponibili;
  • provvedere alla raccolta dati e alla redazione dei Piani di emergenza esterni (Pee).

Il Pee è condiviso in una riunione "plenaria" con la partecipazione dello stabilimento e di tutti gli enti e società coinvolte a vario titolo, e in seguito emanato con decreto dal Prefetto di Torino e trasmesso ai destinatari.