Progetto Alcotra

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RESBA

REsilience des BArrages
REsilienza sugli SBArramenti

 

La cittadinanza attiva è un dovere quando si parla di rischi
Primo confronto del progetto Resba sui rischi collegati alle dighe

Il rischio che una diga collassi, provocando un grande disastro, è piuttosto basso: si tratta di un evento raro che tuttavia in passato talvolta si è verificato, e che comunque richiede, per essere scongiurato ed eventualmente affrontato, grande attenzione, sia a livello progettuale che nella pianificazione dei controlli.

Difficile, ma necessario, rendere consci i cittadini di quali rischi sono connessi alle dighe: si tratta di un’eventualità remota e non necessariamente coinvolge territori in prossimità dell’invaso. Se ne è parlato in occasione dell’incontro “Le dighe: conoscenza è sicurezza” che si è svolto a Torino, organizzato dalla Città metropolitana quale primo momento di presentazione ad amministratori, professionisti e cittadini del progetto Alcotra Resba, dedicato al tema della sicurezza degli sbarramenti idrici.

In Italia i grandi sbarramenti sono oltre 500 mentre gli invasi più piccoli sono miglliaia. Il territorio della Città metropolitana ospita, fra gli altri, un grande invaso, la Diga del Moncenisio, che ha caratteristiche uniche: di dimensioni imponenti (più di 300 milioni di m3 d’acqua); è il sesto sbarramento più grande in Francia. Si situa interamente in territorio francese, a un’altitudine poco al di sotto dei 2000 metri, ma gli effetti principali di una possibile rottura dello sbarramento si riverserebbero quasi esclusivamente sul territorio densamente abitato della Città metropolitana di Torino, in Italia.

Il seminario Resba, aperto dai saluti del vicesindaco Marco Marocco, che ha le deleghe sulla protezione civile per la Città metropolitana, è entrato nel vivo del problema.
Tutti i partner del progetto (Regione autonoma Valle d’Aosta, come capofila e come partner: Regione Piemonte, Institut national de recherche en sciences et technologies pour l'environnement et l'agriculture (IRSTEA), Politecnico di Torino, Città metropolitana di Torino, Direction Régionale de l'Environnement, de l'aménagement et du logement Rhône-Alpes (DREAL), Préfecture de la Savoie, Enel s.p.a.) hanno relazionato sulle diverse azioni previste, che spaziano dalle strategie di comunicazione all’approfondimento degli studi sulla vulnerabilità e sulla vigilanza per gli sbarramenti di minori dimensioni.
Un’esercitazione binazionale di protezione civile sulla Diga del Moncenisio sarà l’occasione per per coinvolgere cittadini e amministratori e far conoscere meglio le procedure d’allerta specifiche. Non si tratta di vivere la presenza della diga come un potenziale e prossimo pericolo, ma di essere consci di come viene gestita e di cosa bisogna fare in caso di allerta.
Anche perché il nuovo codice di protezione civile introduce una novità fondamentale in materia di rischi, e cioè il fatto che i cittadini devono partecipare attivamente alla prevenzione dei rischi e devono essere consapevoli di quali sono i rischi e di cosa bisogna fare in caso di allerta. Una responsabilità da condividere con le istituzioni, insomma, che è il primo passo di un atteggiamento resiliente.

 

Presentazioni del convegno