Progetto catasto

La cartografia catastale numerica (nuovo catasto terreni 2001)

La cartografia catastale è di grande importanza perchè è l'unica cartografia a grande scala che si estende a ricoprire tutto il territorio nazionale. La sua formazione ha inizio con la legge n. 3682 del 1 marzo 1886 per il riordinamento dell'imposta fondiaria (Legge Messedaglia). La realizzazione del N.C.T. è stata iniziata subito dopo l'emanazione della Legge Messedaglia e quindi a partire al 1886. Nonostante questo, però, le fasi con le quali un catasto viene realizzato sono state definite per legge soltanto nel 1931, attraverso il Testo Unico sul Catasto (R.D. 1572/1931); esse sono, nell'ordine:

  • la formazione: è l'insieme di tutte le operazioni necessarie all'effettiva "costruzione" del catasto.
  • l'attivazione: corrisponde all'entrata in vigore degli atti realizzati durante la formazione.
  • la conservazione: corrisponde alla fase matura del catasto e ha lo scopo di tenere sempre aggiornati gli atti, tramite le volture quando i mutamenti interessano le persone e tramite le verifiche periodiche o straordinarie (giri di conservazione), quando i mutamenti interessano i beni accatastati e/o i loro redditi.

La formazione viene usualmente realizzata per giurisdizioni amministrative comunali, suddividendo i territori interessati in comuni censuari e, in taluni casi, in sezioni censuarie riferite alla medesima entità amministrativa (Comune).

L'oggetto della rappresentazione è la particella catastale (una ben delimitata porzione continua di terreno, situata in un unico comune, appartenente ad un unico possessore, assoggettata ad un'unica specie di coltura, con uniforme grado di opportunità, oppure, se non soggetta a coltura, riservata ad un'unica destinazione d'uso).

Le carte sono solo planimetriche (2D) e non contengono l'altimetria. Solo recentemente le nuove mappe catastali fotogrammetriche sono state integrate con linee di livello di equidistanza e = 2 m.

La Banca dati cartografica catastale numerica dei terreni è basata sulla memorizzazione degli elementi grafici rilevati sulla cartografia catastale tradizionale normalmente ottenuti dal rilievo diretto sul terreno e più recentemente dalla restituzione aerofotogrammetrica.
È costituita dall'insieme dei file geometrici che contengono ognuno le informazioni numeriche di un singolo foglio di mappa.
Le mappe catastali sono formate per sezioni e suddivise in fogli di formato standard (70x100 cm2). La porzione di mappa disegnata in ciascun foglio è a perimetro chiuso, in genere coincidente con i limiti di proprietà.
Quando è necessario sviluppare a scala maggiore qualche particolare porzione del territorio si fa uno sviluppo disegnandolo se possibile negli spazi liberi del corrispondente foglio; se ciò non è possibile si disegna su fogli separati, che vengono detti allegati.
Le varie sezioni della mappa catastale di uno stesso Comune sono normalmente indicate con un codice (id catastale) composto da una stringa alfanumerica di quattro caratteri. Nel caso in cui un Comune Censuario sia suddiviso in più Sezioni Censuari, a tale codice viene aggiunto un carattere alfabetico (da A a Z) come suffisso. I fogli di mappa invece vengono identificate con un codice numerico.

Le mappe catastali cartacee, usualmente contengono:

  • delimitazioni delle particelle catastali;
  • delimitazioni relative alla viabilità, alle acque e ad ogni altro particolare topografico di pubblica proprietà e di specifico interesse;
  • confini amministrativi comunali, provinciali, regionali e statali;
  • i punti trigonometrici;
  • la simbologia specifica cartografica;
  • le curve di livello e i punti quotati.