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Cittàmetropolitana di Torino

40 ANNI DALL’INCIDENTE A SEVESO. IL RUOLO DELLA CITTA’ METROPOLITANA NELLA GESTIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE

Ruolo di assistenza tecnica ai Comuni della Città Metropolitana di Torino (verso un modello di sviluppo del territorio ambientalmente sostenibile)

La Variante “Seveso” al PTC della Città Metropolitana di Torino: aspetti applicativi

Dall’ottobre del 2010 è pienamente efficace la Variante “Seveso” al PTC (d.C.r. n.23-4501 del 12 ottobre 2010), fatta propria dal PTC2 approvato nel luglio del 2011 (articolo 7 delle norme di attuazione).
A partire da tale data (la Variante ha mantenuto la propria valenza anche dopo il subentro della Città metropolitana alla Provincia), tutti i 315 comuni in occasione di ogni variante generale di piano regolatore, sono tenuti ad adeguarsi al PTC, come chiarito espressamente dalla nota esplicativa approvata con DGP n.391-19606 del 17 maggio 2012, pena l’impossibilità di procedere con altre varianti urbanistiche.

L’ultimo aggiornamento del registro regionale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, in attesa di conoscere compiutamente il quadro delineatosi dopo l’entrata in vigore della “Seveso III”, riportava 22 stabilimenti soggetti alla direttiva. Questi coinvolgevano direttamente n.16 Comuni e indirettamente – in quanto contermini – altri 19.

L’adeguamento ai temi della Variante “Seveso” non è limitato tuttavia a tali comuni, ma riguarda tutti i 315 comuni del territorio metropolitano.

Il momento della revisione generale del PRG o di nuovo PRG è infatti quello in cui il comune individua sul proprio territorio i fattori vulnerabili: quelli territoriali (luoghi a forte concentrazione di persone o dense aree residenziali) nelle cui vicinanze è inopportuno localizzare aziende a rischio, e quelli ambientali che a loro volta rendono incompatibile la presenza di uno stabilimento con determinate tipologie di pericolo. Ciò permette di concretizzare le previsioni generali della variante “Seveso” in norme prescrittive supportate da adeguate cartografie e permette quindi tanto al proponente, quanto all’amministratore e al tecnico comunale di individuare in anticipo le aree potenzialmente eligibili a tali destinazioni.

Il 29 luglio 2015 è poi entrato in vigore il d.lgs. n.105/2015 che ha abrogato e sostituito il d.lgs. 334/99, riferimento normativo principale in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante.
A seguito di ciò, la Città Metropolitana di Torino ha provveduto a chiarire le variazioni intervenute approvando, con D.C.m. n.39516 del 15/12/2015, la nota esplicativa n.5 alla Variante “Seveso” al PTC, che contiene le necessarie indicazioni per i comuni relative in generale alla nuova norma, e in particolare alla lettura della Variante al PTC alla luce del mutato quadro normativo. La nota è consultabile sul sito della Città Metropolitana di Torino.

Il ruolo di assistenza tecnica della Città Metropolitana di Torino, espresso anche dall’articolo 34 dello Statuto del nuovo Ente, permette di fornire un valido supporto ai Comuni indirizzandoli verso la corretta attuazione della Variante Seveso.

A tale scopo, la Città Metropolitana ha scelto pertanto la strada della copianificazione, con la convinzione che una condivisione preventiva delle scelte rispetto alla mera espressione di parere a posteriori, consenta di individuare soluzioni migliori, con un guadagno sia in termini di rapidità, sia di efficacia dell’azione amministrativa.
A tutti i Comuni è stata offerta la possibilità di richiedere l’attivazione di un tavolo tecnico coordinato dalla Città Metropolitana, nel quale i funzionari tecnici dei Servizi Tutela e Valutazioni Ambientali e Pianificazione territoriale generale e copianificazione urbanistica (e Ufficio di Piano) forniscono supporto specialistico sia in materia di rischio industriale, sia di pianificazione e urbanistica, avviando un confronto preventivo sulla metodologia e sui contenuti della variante di adeguamento dei PRGC al PTC2. Ai tavoli tecnici è chiamata a partecipare anche la Regione Piemonte.

Trofarello, sede di un’industria che produce vernici, è stato il primo Comune metropolitano, nonché il primo a livello regionale, a completare l’iter di adeguamento del proprio PRGC per quanto attiene il tema “Seveso”. Altri comuni che si sono adeguati sono stati Rivalta di Torino, Volpiano, Settimo Torinese.
Diversi sono i comuni che hanno richiesto l’attivazione dei tavoli e/o avviato le procedure urbanistiche di adeguamento dei PRGC.

Il tema della pianificazione territoriale e del governo del rischio industriale mette in risalto quanto sia importante una regia a livello di area vasta, in grado di assicurare la sostenibilità ambientale delle scelte di trasformazione del territorio, soprattutto laddove risulta necessario confrontarsi in un contesto caratterizzato dalla forte frammentazione amministrativa e dalla rilevante complessità territoriale.