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Cittàmetropolitana di Torino

Eurispes

Con la presentazione della ricerca "Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte" ha cominciato la sua attività la sede interregionale Piemonte-Valle d'Aosta dell'Istituto di ricerca Eurispes.
Nella sua sede aulica di Palazzo Cisterna, la Città metropolitana ha ospitato l'iniziativa cui sono intervenuti magistrati, forze dell'ordine, medici tutti interessati ai temi del gioco legale, del gioco d'azzardi e delle patologie correlate: un'occasione per riflettere su un tema altamente sociale, come ha voluto ricordare nel suo saluto la consigliera metropolitana delegata alle politiche sociali.

Il Piemonte, coma la stragrande maggioranza delle Regioni italiane, ha legiferato in materia di prevenzione del gioco d'azzardo patologico ed Eurispes nella ricerca coordinata dal prof. Antonio Baldazzi, esaminando i primi risultati, sostiene l'inefficacia di legislazioni restrittive che sarebbero utili piuttosto alla diffusione e al radicamento del gioco illegale, stimando gli effetti della contrazione piemontese con un taglio dell'80% di videolottery e new slot con 2 miliardi in meno di euro giocati.

Eurispes ha criticato in particolare l'inefficacia del cosiddetto "distanziometro": secondo la ricerca l'11,3% dei giocatori problematici preferisce giocare in luoghi lontani da casa in cerca di maggiore privacy, per cui il distanziometro non mitigherebbe la pulsione dei giocatori patologici ma può avere invece effetto di dissuasione sui giocatori cosiddetti sociali, che sono soltanto il 2,5%. Eurispes, come ha ricordato il suo direttore regionale Antonio Rinaudo, insiste sull'effetto che le limitazioni introdotte in Piemonte possano piuttosto trasformarsi nell'anticamera del gioco illegale gestito da settori malavitosi.

(07 maggio 2019)