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Cittàmetropolitana di Torino

Politica di coesione 21/27

Le Città metropolitane europee hanno tutti i numeri per acquisire un ruolo fondamentale nelle politiche di coesione 2021-2027. Purché sappiano concentrare le energie e valorizzare le politiche territoriali in modo coerente agli obiettivi previsti per il nuovo ciclo di programmazione.
È quanto emerso, mercoledì 28 aprile, nell'intensa giornata di interventi e confronti, organizzata da Città metropolitana di Torino e Politecnico di Torino in occasione della consegna del Rapporto intermedio del progetto di ricerca Espon Metro, sotto forma di seminario dedicato al ruolo delle Città metropolitane europee nella politica di coesione 2021-2027 e alla presentazione al territorio della nuova programmazione europea.


Gli interventi della giornata del 28 aprile

La sessione del mattino è stata dedicata al ruolo delle città metropolitane nella politica di coesione 2021-27 nell'ottica della governance metropolitana, con l'obiettivo di confrontarsi per la preparazione delle strategie e delle politiche di sviluppo, anche in relazione alle risorse rese disponibili dal programma Next-Generation Europe. E infatti in apertura dei lavori è intervenuta Pia Laurila della Direzione generale della politica regionale e urbana della Commissione europea che ha spiegato come andrà declinata la governance delle Città metropolitane in accordo con gli obiettivi delle politiche di coesione per un' Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini.

Alla sindaca della Città metropolitana di Torino Chiara Appendino è toccato il compito di mostrare l'altra faccia della medaglia, la prospettiva delle Città metropolitane italiane che nonostante rappresentino un motore economico dell'Unione europea, si trovano senza normative, giurisdizioni e fondi che permettano di realizzare il loro potenziale di enti di area vasta, tanto più strategici per erogare servizi nazionali quanto più cresce la tendenza dei cittadini europei a vivere concentrati nelle aree urbane. L'obiettivo, secondo Appendino, è che il nuovo periodo di programmazione 2021-27 e l'implementazione dell'European green deal e il Recovery Plan prendano in considerazione la dimensione metropolitana con obiettivi politici connessi direttamente ad essa.

Wiktor Szydarowski ha spiegato come funziona il programma Espon e quali ricerche territoriali ha realizzato a livello europeo, aprendo così la strada a Claudia Fassero della Città metropolitana di Torino e a Giancarlo Cotella del Politecnico di Torino per raccontare il progetto Metro, che è appunto finanziato dal programma Espon, nel quale la Città metropolitana di Torino con il ruolo di coordinamento lavora per colmare il divario sullo stato dell'arte delle interrelazioni tra aree metropolitane e città e politica di coesione, contribuendo con prove scientifiche alla futura strategia regionale e nazionale in collaborazione con un gruppo di esperti che sta realizzando la targeted analysis sotto la guida del Politecnico.

I lavori del pomeriggio sono stati dedicati al tema più specifico della programmazione europea 2021-27 in Italia e nella Città metropolitana di Torino. Dimitri De Vita, consigliere delegato alla pianificazione strategica, è intervenuto in apertura ribadendo come la riforma a metà delle Città metropolitane, a cominciare dalle elezioni di secondo grado che allontanano i cittadini dai loro referenti politici, ha penalizzato questi enti di area vasta sia sotto il profilo delle competenze che sotto il profilo economico; confidando però che il Piano di ripresa e resilienza porti risorse al territorio da organizzare attraverso il Piano strategico metropolitano.

Come le Città metropolitane possono rafforzare la loro posizione nelle politiche di coesione è stato il focus dell'intervento di Germana Di Falco dell'Agenzia della coesione territoriale: integrare le politiche di coesione nei piani strategici, ampliare il ruolo degli uffici dedicati alla programmazione europea non solo come referenti interni ma al servizio di tutto il territorio, avviare aggregazioni fra Città metropolitane su sfide comuni. Una strategia ribadita anche da Vittorio Calaprice, analista politico della rappresentanza in Italia della Commissione europea, che nel suo intervento ha spiegato come verranno allocate le risorse europee ponendo l'accento sul fatto che aumentare la cultura della programmazione è una sfida centrale per le istituzioni metropolitane.

Sul rapporto intermedio di Espon Metro, un progetto di ricerca mirato ad analizzare il ruolo della politica di coesione nel processo di pianificazione e attuazione delle politiche metropolitane, comparando le esperienze e le buone pratiche nonché il loro impatto territoriale su nove territori (Città metropolitana di Torino in qualità di capofila; Area metropolitana di Barcellona; Area metropolitana di Lisbona; Comune di Brno; Area metropolitana di Danzi-ca-Gdynia-Sopot; Comune di Firenze; Métropole de Lyon; Brussels-Capital Region; Consiglio comunale di Riga; Metropolis, Eurocities sono i partner), è intervenuto Giancarlo Cotella del Politecnico di Torino, mentre Paola Casagrande, direttore del Coordinamento politiche e fondi europei della Regione Piemonte, ha dato indicazioni su come saranno organizzate le risorse europee.

In chiusura Mario Lupo, dirigente del Dipartimento sviluppo economico della Città metropolitana di Torino, ha illustrato come il Piano strategico metropolitano tenga conto delle politiche di coesione europee.


(30 aprile 2021)