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Cittàmetropolitana di Torino

Più raccolta differenziata

Dal rapporto 2022, emerge la necessità di fare di piùù. Chi sono i Comuni ricicloni

È stato pubblicato il Rapporto annuale sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti 2022 (pdf 7.0 MB), da parte dell'Osservatorio rifiuti della Città metropolitana di Torino. Il documento, redatto con il  supporto dei volontari del servizio civile, ha la finalità di fornire uno strumento informativo utile per Consorzi di area vasta, l'autorità d'ambito ATO-R, ma anche per aggiornare i cittadini relativamente alla produzione e gestione integrata dei rifiuti urbani prodotti dal territorio metropolitano.

I dati elaborati nel 2022 sono relativi all'anno di indagine 2021, che ha visto proseguire, sebbene con riflessi meno intensi, il prolungarsi della pandemia da SARS-CoV-2. Agli effetti della pandemia si sono sommati fenomeni sociali e di consumo, come l'incremento del ricorso al delivery e all'asporto, e una maggiore adozione del lavoro agile, che hanno di conseguenza modificato la produzione di rifiuti. Di questi fenomeni è necessario tenere conto nella lettura dei dati.

Tra gli elementi più importanti dal rapporto emerge che è cresciuta cresce la quantità di rifiuti urbani totali prodotti (pari a 1.082.710 tonnellate) di oltre 30.000 tonnellate (+3%) nel 2021 rispetto al quantitativo registrato nel 2020; la produzione nel 2021 risulta tuttavia inferiore al valore di produzione prepandemia del 2019 di oltre 8.000 tonnellate. Una nota positiva è che si è ridotto  il rifiuto urbano indifferenziato  del 2,1%, passando da 427.314 tonnellate nel 2020 a 418.524 tonnellate nel 2021. Inoltre è cresciuta nel 2021 la percentuale di raccolta differenziata arrivando a poco più del 61%. Per contro il traguardo del 65% fissato dalla normativa nazionale per il 2012 è stato raggiunto solo a macchia di leopardo; in particolare l'obbiettivo non è ancora stato raggiunto dalla Città di Torino.

A livello di singoli Comuni - compresa la Città di Torino-  sono 159 (circa metà dell'intera area metropolitana) quelli che non hanno ancora raggiunto il 65% di raccolta differenziata; di questi ben 48 sono addirittura sotto la soglia del 50%.

Nell'attuale composizione della raccolta differenziata organico/verde e carta insieme costituiscono oltre la metà della raccolta differenziata, seguono vetro, plastica e le altre frazioni più minute. Scarsa ancora l'intercettazione dei Raee (in particolare quelli di piccole dimensioni) che si attesta a soli 4 kg/ab/anno: un dato che tuttavia non tiene conto dei rifiuti conferiti direttamente presso i rivenditori.

La quantità di raccolta differenziata ovviamente non è l'unico indicatore di una corretta programmazione del ciclo integrato dei rifiuti ma è necessario valutare anche la qualità e in conseguenza l'avvio a riciclo delle varie frazioni raccolte separatamente. Non meno importante è la prevenzione dei rifiuti: la crescita dei rifiuti totali del 2021 rispetto al 2020 – anno più severo della pandemia – segnala come non sia ormai più procrastinabile una strategia ampia di prevenzione.

È notizia di questi giorni la presentazione della proposta di nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, parte del cosiddetto pacchetto economia circolare.
Fra le importanti novità ci sono proprio interventi mirati alla prevenzione dei rifiuti ed in particolare la fissazione di obiettivi per il riuso e la ricarica degli imballaggi.
Dal 2030 viene previsto un sensibile aumento delle percentuali di imballaggi riutilizzabili (elettrodomestici, bevande da asporto, take away, scatole per trasporti) e dal 2028 viene prevista l'introduzione di un sistema di deposito e restituzione per le bottiglie di plastica monouso fino a 3 litri e per i contenitori di bevande monouso in metallo fino a 3 litri.


La graduatoria dei Comuni

Ogni anno viene stilata la cosiddetta "graduatoria dei Comuni", sulla base della percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2021. Al primo posto della classifica troviamo il comune di Barone Canavese, che ha mantenuto negli anni ottimi livelli di percentuale di raccolta differenziata: nonostante la diminuzione costante dal 2008 al 2015, si è poi osservato un nuovo e significativo miglioramento in parte conseguenza del nuovo calcolo della percentuale di raccolta differenziata, ma stabilmente proseguito: nel 2021 il Comune ha registrato un valore di percentuale di raccolta differenziata (rispetto al rifiuto urbano complessivo) pari al 90%. Seguono fra i primi in classifica None, Quassolo, Pino Torinese, Cambiano; Riva presso Chieri (nel Chierese, da notare che solo 2 comuni su 19 non raggiungono il 65% di raccolta differnziata); Givoletto; tutti sopra l'84%.

Sulla base dei dati 2021, la classe con la percentuale di raccolta differenziata inferiore al 50% comprende 48 comuni. Si tratta, in particolare, di comuni di piccole dimensioni (in media circa 940 abitanti), localizzati per lo più nell'Alto Canavese. Di questi, solamente 12 presentano percentuali di raccolta dfferenziata inferiori al 40%: si tratta di comuni molto piccoli (popolazione compresa fra 41 e 506) cui si aggiungono Venaus e Viù (rispettivamente 877 e 1021 abitanti).

I comuni che presentano una raccolta differenziata tra 50 e 65% sono 111. Tra questi si posiziona anche la Città di Torino, passando dal 50,8% nel 2020 al 53,3% nel 2021. Con la presenza di Torino, pertanto, la percentuale di popolazione in questa fascia di percentuale di RD risulta il 65,5% del totale. Inoltre, fanno parte di questo gruppo i comuni più popolosi del territorio metropolitano: Moncalieri (64,4%), Nichelino (60,1%), Rivoli (64,9%), Venaria (60,4%), Settimo Torinese (61,6%) e Pinerolo (54,7%). Infine, l'obiettivo del 65% risulta raggiunto da 154 comuni, che comprendono il 31,5% della popolazione provinciale.


(14 dicembre 2022)