"Albareta 2019" a Villar Focchiardo

Dal 15 al 19 maggio undicesima edizione del Campo scuola della protezione civile

Una grande esercitazione di protezione civile e non solo, un’occasione per approfondire in una serie di lezioni le tematiche legislative e i problemi che la “macchina dei soccorsi” deve affrontare ad ogni evento critico: è questo il senso del Campo scuola di protezione civile organizzato dal Centro servizi per il volontariato Vol.To.

L’undicesima edizione, che si è svolta a Villar Focchiardo dal 15 al 19 maggio, sotto l’egida della Protezione civile nazionale, ha messo in campo un numero consistente di forze del territorio: 260 volontari delle 14 associazioni aderenti alla Commissione volontariato e protezione civile del centro servizi Vol.To, circa 300 studenti e poi i mezzi, le attrezzature e le risorse umane del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Regione Piemonte, Prefettura di Torino, Città metropolitana di Torino, Comune di Villar Focchiardo, della Polizia di stato e dell’Arma dei Carabinieri che, messi insieme, raggiungono circa 100 unità nell’arco dei 5 giorni di attività.

L’esercitazione “Albareta 2109” ha avuto un programma molto fitto a cominciare dalle lezioni dedicate al nuovo codice di protezione civile che ha introdotto il tema della resilienza.

Il rischio “affrontato” nel corso dell’esercitazione è stato il rischio sismico. Il programma ha previsto esercitazioni di allestimento tendopoli, salvataggio in acqua, spegnimento incendi boschivi, evacuazione feriti, intervento su scenari alluvionati, ricerca e salvataggio persone scomparse in ambiente rurale e montano.

Per la Città metropolitana di Torino, in particolare, si trattato di un’esercitazione nell’esercitazione, ovvero la predisposizione di tutti i servizi essenziali degli uffici comunali “terremotati” grazie all’Unità mobile di protezione civile, una sorta di “soccorso amministrativo” già sperimentato durante il terremoto in Emilia e poi in quello delle Marche, che è altrettanto indispensabile di quello portato direttamente ai cittadini con l’allestimento delle strutture di accoglienza.