Biblioteca Storica
LA BIBLIOTECA DI STORIA E CULTURA DEL PIEMONTE "GIUSEPPE GROSSO"
Versione italiana English version Version française Versión en español
باللغة العربية (pdf 39 Kb) 中文版 (pdf 96 Kb)
La biblioteca è aperta al pubblico in presenza esclusivamente su prenotazione.
Per programmare un appuntamento scrivere a biblioteca_storica@cittametropolitana.torino.it
Il servizio gratuito di scansioni online è attivo
Per informazioni e richieste, scrivere a biblioteca_storica@cittametropolitana.torino.it
Una breve visita virtuale per conoscere la nostra Biblioteca.
La storia
La biblioteca di storia e cultura del Piemonte
Durata: 09' 14"La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte "Giuseppe Grosso" è una istituzione pubblica, appartenente alla Città metropolitana di Torino, particolarmente indirizzata al mondo universitario ma aperta a tutti, contenente testi, documenti, tesi e materiali di varia natura che documentano in particolare storia, arte, cultura del Piemonte. Si avvale di circa 200.000 volumi, compresa una sezione di periodici, e di un'ampia sezione archivistica, oltre a raccolte grafiche e fotografiche. Ha sede a Palazzo dal Pozzo della Cisterna in via Maria Vittoria 12 a Torino.
La Biblioteca è nata nel 1956 su volontà e impulso del presidente della Provincia di Torino e docente universitario Giuseppe Grosso, con l'intenzione di ampliare ai settori storici e più genericamente culturali una preesistente biblioteca di carattere quasi esclusivamente amministrativo. L'iniziativa seguiva di poco l'istituzione della rete provinciale di lettura, con la creazione di posti di prestito decentrati (1953) e la dotazione di un fondo speciale di carattere culturale nel bilancio dell'Ente. La nascita di una biblioteca storica (nel senso originariamente di biblioteca specializzata) aveva il preciso scopo di documentare in particolare la storia del Piemonte e degli Antichi Stati Sardi. Nel suo discorso ai Consiglieri del 30 novembre 1956, Grosso la descriveva come "una biblioteca specializzata in problemi locali, e cioè della storia locale piemontese, nell'impostazione dei vari problemi locali, storici, economici, folcloristici, dialettali, ecc.". Poco dopo, il 21 dicembre 1956, l'assessore Renzo Forma chiarì che la nuova biblioteca avrebbe dovuto "costituire una specializzazione mancante, o meno curata in altre biblioteche". Quella che può apparire oggi come una scelta riduttiva, incentrata com'era sulla storiografia d'ambito localistico e senza che vi fosse una previsione concreta riguardo a possibili futuri destinatari esterni, si è rivelata nel tempo un modello particolarmente efficace e calibrato di determinazione delle acquisizioni su base geografica, in sintonia con il modello francese di studi regionali. La sua nascita è anche collegata al momento di particolare sviluppo ed entusiasmo per gli studi risorgimentali precedente le celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia. L'istituzione si è negli anni espansa, e senza interrompere il filone privilegiato di argomenti, ha raccolto un vastissimo materiale bibliografico ed archivistico che in alcuni casi (come nella Raccolta di Marino Parenti) trascende i limiti geografici determinati alle origini. È aperta al pubblico dal 20 maggio 1964. L'importanza dell'istituzione è testimoniata dagli stretti rapporti intrecciati sin dalle origini con il mondo universitario torinese, che contribuì anche direttamente alla sua creazione grazie all'impegno di studiosi come Walter Maturi, Guido Quazza, Franco Venturi, Luigi Firpo. Quest'ultimo ideò, tra l'altro, il soggettario tripartito (in persone, luoghi e materie) che la caratterizza dalle origini, e che permette un più analitico approdo agli argomenti di ricerca.
La Biblioteca si incardina, con un rilievo non locale e caratteristiche uniche, nel sistema culturale italiano, e rappresenta un punto di riferimento importante per il mondo della ricerca. Le nuove prospettive vanno oggi in direzione della digitalizzazione dei testi, attualmente in fase sperimentale.
Il patrimonio, riversato nel sistema informatico SBN, è consultabile attraverso OPAC SBN, Librinlinea e il progetto Linked Open Data di CoBiS (Coordinamento delle biblioteche speciali e specialistiche dell'area metropolitana torinese).
- Riconoscimenti
La Biblioteca storica "Giuseppe Grosso" ha ricevuto il 18 febbraio 2010 la certificazione HERITY per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Nel 2013 la Biblioteca ha ricevuto il premio "Mario Soldati" per la cultura promosso dal Centro Pannunzio di Torino.
- Le raccolte bibliografiche
Alle raccolte generali sul Piemonte che costituiscono il nucleo preponderante della Biblioteca, si sono nel tempo accorpati alcuni fondi importanti: la biblioteca dello statista e docente Carlo Ignazio Giulio, con preponderanza di testi del Sette e Ottocento, il fondo bibliografico del senatore Giorgio Ermanno Anselmi, la biblioteca del bibliografo e saggista Marino Parenti, contenente un particolare settore di libri rari, rarissimi e unici, i fondi di Terenzio Grandi ed Umberto Griffini, la biblioteca degli studiosi Augusta e Guglielmo Lange, la biblioteca di Otto Campini, contenente una parte della biblioteca di Hélène di Savoia-Aosta (il cui nucleo principale è alla Biblioteca Nazionale di Napoli), quella di Valdo Fusi e la biblioteca degli architetti Armando Melis de Villa ed Umberto Bertagna. La biblioteca possiede inoltre 11 incunaboli e numerosi volumi manoscritti e raccoglie inoltre numerose testate di periodici dal Settecento ad oggi e settori minori di carte geografiche, stampe ed arti grafiche in genere, un fondo archivistico teatrale, uno di carattere dialettale (Fondo Morselli) ed un'importante sezione di fotografia storica ove sono presenti, tra l'altro, i calotipi di Luigi Sacchi, risalenti all'epoca delle prime sperimentazioni italiane nel campo della fotografia negli anni '40 dell'Ottocento.
- Gli archivi
Il settore archivistico comprende 50 insiemi, relativi soprattutto a famiglie nobili, a scienziati, storici, letterati, uomini politici, architetti principalmente piemontesi dell'Otto e del Novecento. Citiamo qui in particolare gli archivi delle famiglie Avogadro di Novara, Bosses di Bosses, Carron di San Tommaso, Cotti di Ceres, Filippa di Martiniana, Freylino di Buttigliera, Gazzelli di Rossana, Germano di Borgo d'Ale, Nazari di Novara, Ermanno Anselmi, Giuseppe Baruffi, Domenico Berti, Giovanni Cena, Leonetto Cipriani, Gaudenzio Claretta, Luigi Colla, Guglielmo e Augusta Lange, Antonio Manno, Emanuele Marliani, Anton Maria Mucchi, Lorenzo e Giovanni Battista Millet, Alberto Nota, Marino Parenti, Carlo Ignazio Giulio e famiglia, Valdo Fusi, Camillo Riccio, Lorenzo Valerio, Carlo Mario Zuccarelli. Altri archivi riguardano singoli periodi della storia del Piemonte.
- La nostra bibliografia
- I libri di Marino Parenti: un'importante acquisizione della nostra biblioteca, in "Cronache da Palazzo Cisterna", 3 (1966), pp. 18-20.
- Maria Rosaria Pacì, Rivive la storia piemontese nelle raccolte della biblioteca provinciale, in "Cronache da Palazzo Cisterna", 2 (1967), pp. 50-54.
- Maria Rosaria Demicheli Pacì, La Biblioteca della Provincia, in "Torino", 2, marzo-aprile 1967, pp. 27-28.
- Lorenzo Valerio, Carteggio (1825-1865), raccolto da Luigi Firpo, Guido Quazza, Franco Venturi, edito a cura di Adriano Viarengo, Torino, I, 1991 (1825-1841); II, 1994 (1842-1847); III, 1998 (1848), IV, 2003 (1849), V, 2010 (1850-1855).
- La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte, a cura di Walter Canavesio, Torino, Provincia di Torino, 1997
- Walter Canavesio, Una storia quarantennale... lunga oltre 60 mila volumi, in "Cronache piemontesi", n. 48, 1997, pp. 30-33.
- Luigi Sacchi. Un artista dell'Ottocento nell'Europa dei fotografi. Le fotografia della Raccolta Perenti nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte, a cura di Roberto Cassanelli, Torino, Provincia di Torino, 1998.
- Seicentina. Tipografi e libri nel Piemonte del '600, a cura di Walter Canavesio, Torino, Provincia di Torino, 1999.
- Un uomo di lettere. Marino Parenti e il suo epistolario, a cura di Angelo d'Orsi, Torino, Provincia di Torino, 2001.
- Bruno Signorelli, Tre anni di ferro. Dal disarmo di San Benedetto Po alla vittoria di Torino del 1706 nella corrispondenza fra Vittorio Amedeo II e il conte Giuseppe Biglione, Torino, Provincia di Torino, 2003.
- Filippo Morgantini, Camillo Riccio e la costruzione della città borghese. Formazione e professione nella Torino delle grandi esposizioni attraverso i disegni di Camillo e Arnaldo Riccio nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte, Torino, Provincia di Torino, 2004.
- Novus ordo. Il cammino delle Province verso l'Unità d'Italia, Torino, Provincia di Torino, 2008
- Monica Cuffia, I manoscritti araldici della Biblioteca della Provincia, in "L'araldica del pennino", Atti del Convegno, Torino 2009, pp. 145-156.
- Rivista "Percorsi. Saggi e rassegne sulle fonti della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte 'Giuseppe Grosso'", semestrale, 1 (2002) - 7 (2004).
Ultimo aggiornamento: 30 agosto 2024