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Cittàmetropolitana di Torino

Il Treno del Ricordo fa tappa a Porta Nuova

Per rievocare la tragedia delle foibe e l'esodo dei giuliano-dalmati

Partito dalla stazione di Trieste sabato 10 febbraio, il Treno del Ricordo, che onora la memoria delle vittime delle foibe e ricorda l'esodo istriano, fiumano e giuliano-dalmata nel secondo dopoguerra, ha fatto tappa mercoledì 14 al binario 1 di Torino-Porta Nuova. La stazione torinese è una delle 12 tappe in altrettante città italiane in cui si raccontano, attraverso l'allestimento evocativo di vagoni d'epoca (su cui avrebbero potuto viaggiare proprio quei profughi), le vicende dell'esodo e della complessa ridefinizione del confine orientale dopo il 1945.

Per massacri delle foibe si intendono gli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale e nell'immediato dopoguerra dai partigiani jugoslavi agli ordini di Josip Broz Tito, il comandante della Resistenza comunista e futuro Presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

A Porta Nuova il treno è stato accolto dagli alunni delle scuole cittadine e dalle autorità locali. Per l'intera giornata i torinesi hanno potuto visitarlo, per ritornare con la memoria ad una delle grandi tragedie della Seconda Guerra Mondiale e del periodo immediatamente successivo al conflitto.

Nei quattro vagoni principali è stata allestita una mostra multimediale aperta al pubblico, suddivisa nelle sezioni Italianità, Esodo, Viaggio del dolore e Ricordi di una vita. Filmati di repertorio provenienti dall'archivio dell'Istituto Luce e da Rai Teche, video originali, fotografie e masserizie fornite dall'Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata inquadrano storicamente e umanamente le sofferenze patite da civili che, nella stragrande maggioranza, non erano colpevoli per le violenze e le vessazioni che negli anni precedenti i nazifascisti avevano inflitto alle popolazioni di etnia slovena. Anche Torino accolse molti istriani e fiumani che all'epoca trovarono alloggio in Borgo San Paolo e nelle case di corso Cincinnato. Il ricordo di una delle tante tragedie della Seconda Guerra Mondiale è ancora vivo in città.


(14 febbraio 2024)