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In occasione del 25 Aprile riallestita ad Alpette la mostra “A rischio della propria vita”, dedicata ai polacchi che salvarono gli ebrei dall’Olocausto

Si intitola “A rischio della propria vita” la mostra che, in occasione del 71° anniversario della Liberazione, sarà inaugurata domenica 24 aprile alle 16 a all’Ecomuseo del Rame, del Lavoro e della Resistenza ad Alpette, per iniziativa dell’amministrazione comunale di Alpette e del Consolato onorario di Polonia in Torino, in collaborazione con il Museo della Storia degli Ebrei Polacchi POLIN, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia, il Consolato Generale di Polonia in Milano, la Città Metropolitana di Torino, la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie, la sezione di Alpette dell’ANPI-Associazione Nazionale Partigiani e il locale gruppo dell’ANA-Associazione Nazionale Alpini.

La mostra “A rischio della propria vita” era stata allestita per la prima volta a Palazzo Cisterna – sede della Città Metropolitana di Torino nel mese di gennaio, in occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime dell’Olocausto. Ad Alpette si potrà visitare l’esposizione sino a domenica 1° maggio, tutti i giorni dalle 16 alle 18. Gruppi e scolaresche potranno prenotare la visita in altri orari telefonando ai numeri 0124-809122 interno 5 e 340-4743767 oppure scrivendo a segreteria.sindaco@comune.alpette.to.it

All’inaugurazione saranno presenti il Vice-Console della Repubblica di Polonia a Milano Zuzanna Schnepf-Kolacz, il Console onorario di Polonia a Torino Ulrico Leiss de Leimburg e la Presidente della Comunità Polacca di Torino Elzbieta Grzyb.


Alla tavola rotonda che farà seguito alla cerimonia di inaugurazione parteciperanno la Presidente Grzyb, la storica Anna Szwarc Zaiac e il professor Marco Brunazzi, vicepresidente dell’Istituto di Studi Storici “Gaetano Salvemini” di Torino. Alle 17,30 è inoltre in programma la proiezione del film: “Sopravvissuti, realizzato dal Museo della Storia degli Ebrei Polacchi POLIN e dedicato alle vicende degli ebrei salvati dalla Shoah, intervistati in Israele, dove vivono attualmente. Gli intermezzi musicali dell’evento saranno a cura del “Pianista del buio” Fabrizio Sandretto, che eseguirà musiche di Chopin, Brahms, Casella e Khachaturian. In serata sarà possibile effettuare una visita guidata al Polo astronomico “Don Giovanni Capace”, a cura dell’APA-Associazione Amici Polo Astronomico di Alpette.

Lunedì 25 aprile le celebrazioni per il 71° anniversario della Liberazione inizieranno alle 9,30 con il ritrovo nella piazza intitolata al comandante partigiano “Titala”, al secolo Battista Goglio. Sarà celebrata una Messa e saranno deposte corone d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre, al monumento agli Alpini, al cippo dedicato agli ex internati e al sacrario. La commemorazione sarà tenuta dal Presidente della sezione ANPI di Alpette Giovanni Ferrero, mentre l’oratore ufficiale della manifestazione sarà il comandante partigiano Franco Berlanda. Alle 11,30 all’Ecomuseo del Rame il Sindaco Silvio Varetto conferirà la cittadinanza onoraria di Alpette al Comandante Berlanda.

“A RISCHIO DELLA PROPRIA VITA”, IL CORAGGIO DI OPPORSI ALLA BARBARIE NAZISTA

La mostra “A rischio della propria vita” presenta i volti, le storie e le motivazioni dei polacchi che salvarono gli ebrei nel periodo dell’occupazione tedesca e dell’Olocausto, dal 1939 al 1945, illustrando le circostanze, le motivazioni, il significato morale e le proporzioni del loro aiuto. L’esposizione si basa sull’eccezionale collezione di testimonianze dei polacchi proclamati “Giusti tra le Nazioni” dallo Stato di Israele e di coloro che vennero salvati, raccolta nell’ambito del progetto museale “I Giusti polacchi e il recupero della memoria”. I polacchi, testimoni dei crimini tedeschi contro gli ebrei, dovettero misurarsi in modo diretto e particolarmente crudo con l’Olocausto: sottoposti al brutale terrore della guerra e dell’occupazione nazista e sovietica seguita allo scellerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, furono testimoni dello sterminio dei propri vicini di casa ebrei. Nella Polonia sotto l’occupazione nazista, a differenza dei paesi dell’Europa occidentale, per chi prestava soc­corso agli ebrei c’era la condanna a morte. I polacchi che operarono per salvare gli ebrei agirono in condizioni di pericolo e di paura estremi, nell’assoluta clandestinità. Rischiarono la propria vita e quella dei propri familiari. Decidendo di dare aiuto, erano consapevoli di poter fare la stessa fine di chi intendevano soccorrere. Grazie al loro eroismo, riuscirono a salvarsi decine di migliaia di ebrei polacchi.

Nel 1963 il Parlamento israeliano decise di onorare con il titolo di “Giusto tra le Nazioni” coloro che contribuiro­no disinteressatamente alla salvezza degli ebrei durante l’Olocausto. Il titolo è assegnato dall’Istitu­to per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme. È stato finora riconosciu­to a oltre ventiquattromila persone di 47 Paesi: un quar­to di loro sono polacchi. A partire dalla storica svolta del 1989, la Polonia si è im­pegnata nel recupero della memoria sugli ebrei polac­chi. Il lavoro continua tutt’oggi, con analisi sui rapporti tra ebrei e polacchi durante la seconda guerra mondia­le.