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Top metro: un progetto “metropolitano” per la riqualificazione delle periferie

La Città metropolitana ha inviato ieri a Roma il progetto per la riqualificazione delle periferie urbane con interventi di 11 Comuni -confinanti con la Città di Torino e con una popolazione superiore ai 10mila abitanti – Regione Piemonte e Città metropolitana stessa.

Il progetto, denominato ToP Metro, prende le mosse dalla visione d’insieme del Piano strategico territoriale metropolitano, che supera le divisioni concettuali fra periferie della città e e le aree urbanizzate confinanti.

La scelta di circoscrivere l’area d’intervento a soli 11 Comuni contigui a Torino(Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, Settimo, San Mauro e Venaria), oltre alla stessa Città di Torino, su un totale di 315 Comuni inclusi nella Città metropolitana, nasce dall’esigenza di dotare di adeguate infrastrutture un’area che già oggi si presenta come una periferia diffusa ma ancora non adeguatamente dotata di continuità strutturale.

ToP Metro prevede 91 interventi puntuali di livello comunale, che integrandosi tra loro garantiscono riqualificazione e maggiore sicurezza delle aree periferiche individuate. Tali interventi riguardano lavori di manutenzione e riqualificazione di spazi finalizzati a rendere i luoghi gradevoli e accoglienti, (arredo urbano, marciapiedi, barriere architettoniche, pulizia...); riqualificazione di aree e spazi pubblici degradati; la manutenzione, messa in sicurezza, e rifunzionalizzazione di edifici pubblici, a partire dagli spazi destinati all'educazione allo sport; la risistemazione di parchi urbani e interventi per la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico; interventi di promozione della sicurezza urbana; incremento della mobilità ciclabile (e sua integrazione con gli elementi paesaggistico/ambientali).

Vi sono poi interventi trasversali - proposti direttamente dalla Città metropolitana - finalizzati a favorire l’occupazione e il sostegno alle necessità alimentari delle fasce deboli e comprendono: il sostegno e l’agevolazione alla creazione d’impresa e al nuovo lavoro autonomo; l’attrazione e il sostegno agli investimenti delle imprese; la distribuzione dell’invenduto dei mercati alle persone in difficoltà a fronte del loro impegno per le comunità, progetto gestito in collaborazione con Snodi.

Infine è previsto un intervento di area vasta - proposto dalla Regione Piemonte - che comprende: la redazione di un piano per la governance della Corona Verde (comprensivo di azioni di comunicazione e formazione sul tema del verde metropolitano) e la redazione di un programma di azione della mobilità ciclabile metropolitana da integrare e coordinare con il Piano urbano mobilità sostenibile esteso al territorio metropolitano e con il piano per la governance Corona Verde.

Il progetto chiede al Governo un contributo di circa 40 milioni di euro, capace di attivare un investimento totale più che doppio, di 93 milioni di euro, reso possibile dal cofinanziamento privato (38 milioni di euro circa,  ossia più del 37% dell’investimento totale) e al cofinanziamento degli singoli Comuni attuatori. Fra i soggetti privati coinvolti vi sono cooperative edilizie, fondazioni bancarie, piccole e medie imprese e aziende di grandi dimensioni, agenzie territoriali per la casa e agenzie di sviluppo promosse dal privato sociale.