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Dimensionamento scolastico: un campus a Settimo Torinese

A partire dal 2024-2025, il numero di iscrizioni alle scuole dell’area metropolitana di Torino subirà un netto calo, frutto della drastica denatalità di questi ultimi decenni. La nuova normativa statale sul dimensionamento scolastico e l’Atto d’indirizzo della Regione Piemonte per la programmazione del triennio scolastico 2024-27 impongono di conseguenza una revisione della rete delle istituzioni scolastiche.

Prendendo le mosse da questo criterio vincolante, la Città metropolitana, che ha la competenza sulla pianificazione e il dimensionamento della rete scolastica del primo e secondo ciclo, ha avviato una serie di riunioni con i Dirigenti scolastici e alla fine ha proposto per l’anno 2024-2025 la fusione, per quanto riguarda gli istituti secondari, di un solo plesso: l’unificazione fra IIS “8 Marzo” e IIS “Galileo Ferraris” di Settimo Torinese, che avranno per anche un nuovo indirizzo, il Liceo Sportivo.

Per quanto riguarda la fusione fra IIS “8 Marzo” e IIS “Galileo Ferraris” di Settimo Torinese, ha spiegato la consigliera metropolitana con delega all’istruzione Caterina Greco, la scelta è avvenuta con il costante coinvolgimento dei due Istituti, con riunioni, sopralluoghi e la partecipazione dell’Ufficio scolastico regionale, che ha precisato che la fusione non comporta riduzioni del personale perché è sempre proporzionato al numero di studenti dell’Istituto secondo parametri di legge.

A favore dell’unificazione dei due Istituti vi è la contiguità degli edifici: potrebbero diventare un unico grande campus con un vasto spettro di indirizzi, potendo garantire ampie possibilità di scelta all’utenza e diverse possibilità di orientamento e di riorientamento al suo interno, senza necessità per gli allievi di cambiare Istituto: anzi, da quest’anno all’Istituto si aggiungerà un nuovo indirizzo, il Liceo sportivo, che usufruirà degli impianti sportivi del campus. “Nei ragionamenti legati al dimensionamento” ha spiegato ancora la consigliera Greco “non si possono non considerare quelli relativi alla necessità di fronteggiare i sensibili aumenti dei costi e gli investimenti resi possibili dal Pnrr per razionalizzare il sistema degli edifici scolastici”.