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Rete Dafne, un supporto alle vittime di reato anche per chi vive fuori dai centri urbani

Chi è vittima di un reato ha bisogno di informazioni e assistenza: al di là della denuncia si apre un percorso non sempre facile da individuare e affrontare.
Rete Dafne è un progetto a sostegno delle vittime di reato nato nel 2008 su impulso della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Nel novembre 2015 si è trasformato in Associazione, i cui soci fondatori sono gli stessi partner storici del progetto: Città metropolitana di Torino, Città di Torino, Asl Città di Torino, Gruppo Abele, Ghenos, Compagnia di San Paolo; oggi Rete Dafne è diffusa sul territorio nazionale.
Rete Dafne promuove e tutela i diritti, fornisce informazioni e supporto delle vittime di reato, indipendentemente dalla tipologia del reato subito e dal genere, età, nazionalità, razza, religione, condizione socio-economica e sanitaria. Attraverso la collaborazione con l'autorità giudiziaria, le forze dell'ordine e il sistema dei servizi sociali e sanitari, Rete Dafne offre alle vittime di reato una rete di presidi e iniziative che garantiscono un supporto psicologico, informativo e di orientamento, oltre a un accompagnamento ai servizi, nell'ottica di favorire la risposta alla domanda di giustizia che viene posta.
Le attività della Rete Dafne, tuttavia, sono più conosciute nei grandi centri urbani che nel resto del territorio metropolitano: per ovviare a questa lacuna, la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana
Valentina Cera ha organizzato mercoledì 22 febbraio presso la sede di Corso Inghilterra un incontro con i Consorzi socio-assistenziali e le Asl per far meglio conoscere le attività della Rete e aprire la strada a nuove collaborazioni: “Fare rete è fondamentale per contrastare ogni forma di violenza e prendersi cura delle persone” ha spiegato la Consigliera. “La Città metropolitana ha in questo un ruolo strategico in quanto ente di area vasta, e infatti promuove numerose iniziative che nel tempo hanno dato buoni risultati: dal Nodo metropolitano contro le discriminazioni agli sportelli sul sovraindebitamento, al Tavolo maltrattanti”.
Giovanni
Mierolo, direttore scientifico della Rete Dafne, con la psicologa Roberta Margiaria e l’educatrice Serena Paini ha raccontato le attività svolte dalla Rete Dafne, e con che modalità possono offrire assistenza. L’obiettivo, ha spiegato Giovanni Mierolo, è quello di creare una rete di sporteli, in collaborazione con realtà già esistenti nei territori, che possano superare le difficoltà più accentuate di chi vive lontano dai centri urbani.
La Città metropolitana ha assicurato la sua collaborazione e prossimamente verrà convocata una nuova riunione, di carattere più operativo, per sondare l’interesse alle possibili forme di collaborazione fra le realtà territoriali e la Rete Dafne.