La convenzione prevede che, in casi come quello del piccolo lupo, i veterinari e i tecnici faunistici del CANC sottopongano l’animale recuperato agli esami medici del caso. L'animale non presentava nessuna frattura ossea, ma il personale del CANC ha rilevato uno stato di shock traumatico, probabilmente dovuto all’impatto con un veicolo. E’ stata quindi definita una terapia, a cui l’animale ha risposto positivamente. Durante i 15 giorni di degenza al CANC il cucciolo di lupo è sempre rimasto confinato in un’area inaccessibile al pubblico e in cui tutte le operazioni di recupero sono state condotte da un solo operatore, in modo da non abituare l’animale alla presenza umana. Nei giorni scorsi il personale veterinario ha valutato che le funzioni organiche fossero nella norma e che il cucciolo fosse in grado di sopravvivere nell’ambiente naturale.
Il personale della Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana ha quindi effettuato un sopralluogo nell’area in cui il lupo era stato recuperato, individuando un punto idoneo al rilascio, in una zona di frequentazione del branco a cui il cucciolo appartiene.
Il rilascio è avvenuto, con il parere favorevole del Centro Grandi Carnivori del Piemonte e dopo una comunicazione all’ISPRA, in orario serale ed è stato portato a termine da personale di Città Metropolitana e del CANC. L’area di rilascio è oggetto di monitoraggio per verificare che il cucciolo abbia raggiunto i genitori e sia stato nuovamente accettato nel branco.
