Assistenza tecnica ai Comuni

Studio idrogeologico rii tra i torrenti Stura di Lanzo e Banna

Messa in sicurezza del reticolo idrografico del territorio posto tra il Torrente Stura di Lanzo e il torrente Banna - Progettazione preliminare

Nel 2009 la Provincia di Torino ha approvato in linea tecnica l'analisi di fattibilità per la "Messa in sicurezza del reticolo idrografico del territorio posto tra i torrenti Stura di Lanzo e Banna". In tale analisi sono stati individuati alcuni interventi per la protezione degli abitati attraversati dalla rete irrigua del "Consorzio Riva Sinistra della Stura"; tale rete irrigua, in caso di eventi eccezionali, può essere meglio dimensionata e modificata al fine di smaltire le portate meteoriche in eccesso, convogliandole verso il torrente Stura di Lanzo.

I Comuni di Ciriè, Caselle T.se, Nole, San Maurizio Canavese, hanno richiesto la redazione di un progetto preliminare per la messa in sicurezza del reticolo idrografico del territorio posto tra il T. Stura e il T. Banna, al fine di richiedere contributi finalizzati alla realizzazione di lavori in grado di ridurre il rischio idraulico.

Il Servizio Difesa del Suolo e Attività Estrattiva della Città metropolitana di Torino ha assunto pertanto il compito di progettare gli interventi, già individuati nell'analisi di fattibilità (in base al D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i. che attribuisce all'Ente la funzione di "......assistenza tecnico-amministrativa agli Ent Locali").

Come primo intervento oggetto di progettazione preliminare, è stato scelto il "Bypass del canale di ritorno di Nole alla confluenza con il Canale di Ciriè per la regolazione delle acque meteoriche" da realizzarsi nel Comune di Nole. Tale scelta è dovuta principalmente alla possibilità di intervenire su di un tratto limitato della rete irrigua, con una spesa ridotta, apportando però nel contempo una prima riduzione delle portate che, in caso di evento eccezionale, si propagano verso valle.

La chiusura delle paratoie del canale di Ciriè e la realizzazione del by-pass in progetto, permetterebbe inoltre di incrementare il "volume di invaso" a disposizione del territorio urbanizzato per la riduzione del colmo di piena. Attualmente il progetto, portato avanti dalla Città metropolitana di Torino, ha superato la fase di verifica di assoggettabilità o meno alla valutazione di impatto ambientale (VIA), che ne ha determinato l'esclusione dal procedimento di VIA.