Sentieri della Resistenza

Luoghi della memoria

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AREA METROPOLITANA DI TORINO

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • Atlante delle stragi naziste e fasciste nella provincia di Torino
    L'Atlante delle stragi naziste e fasciste, nato nel 2009 dal lavoro di una Commissione congiunta istituita dal Governo Italiano e dalla Repubblica Federale Tedesca, è una banca dati nella quale sono raccolte le informazioni riguardanti gli episodi di violenza commessi dall'esercito tedesco e dagli alleati fascisti in Italia dal 1943 al 1945. Consultando la banca dati è possibile constatare come tutta la provincia di Torino abbia rivestito un ruolo chiave nella guerra di liberazione: l'intero territorio è stato infatti teatro di circa 165 episodi di coraggiosa Resistenza, tra cui, solo per citarne alcuni, gli scontri di Colle del Lys tra nazifascisti e partigiani della 17^ Brigata Garibaldi e la famosa battaglia di Ceresole Reale del 29 luglio 1944.
  • Luoghi della Resistenza nella città di Torino
    Ancora oggi, la città di Torino conserva tra le proprie strade e all'interno dei propri edifici numerose tracce dell'impegno, dei sacrifici e delle vittorie dei partigiani piemontesi nella guerra di liberazione. Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà ha riunito in un archivio digitale tutti i luoghi simbolo della Resistenza torinese, luoghi ormai trasformati dall'evoluzione urbana ma che non possono e non devono essere dimenticati: la casa di Pietro e Ada Gobetti, ai tempi sede clandestina del Partito d'Azione e oggi istituto culturale dedicato alla storia novecentesca, la Conceria Fiorio, tra i più importanti centri del Comitato di Liberazione nazionale, l'Orfanotrofio Israelitico e molti altri.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • Campo della Gloria – Sacrario della Resistenza, Cimitero monumentale di Torino
    Il Campo della Gloria – Sacrario della Resistenza è stato realizzato nel giugno 1945 all'interno del Cimitero Monumentale di Torino con l'intenzione di dare una degna sepoltura ai numerosi partigiani che hanno perso la vita sul territorio durante la guerra di liberazione: qui sono conservati i resti di 1126 caduti, di cui 900 recuperati dal partigiano Nicola Grosa. Un pensiero è poi stato specificatamente dedicato ai Martiri deceduti nei Campi di sterminio nazisti, le cui ceneri sono conservate in un'urna posta all'interno del Sacrario.
  • Lapidi, pietre di inciampo, steli, cippi e memoriali del Territorio metropolitano dedicati ai caduti per la Liberazione
    L'intero territorio metropolitano di Torino è stato testimone delle stragi perpetrate dai nazifascisti e della coraggiosa Resistenza operata dai partigiani e da tante persone comuni. Per non dimenticare mai gli orrori di quegli anni e i sacrifici di tutti coloro che hanno assunto un ruolo attivo nella guerra di liberazione, lungo le strade di Torino o addentrandosi nei più piccoli Comuni del territorio metropolitano è facile imbattersi in lapidi, pietre di inciampo, memoriali e in tanti altri elementi di commemorazione che contribuiscono a creare una memoria diffusa della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza.

DIPARTIMENTO DELLA SAVOIA

Stéle du combat de Chailles, Saint-Béron

http://museedelaresistanceenligne.org/media.php?popin=true&media=10018&fbclid=IwAR14OLP-vdJIBWMsEEdR_Yuxp2SeUF9WkMqkA1JDr3lQJEsQGxLcL5kn6AA
Sul sito internet Musée de la Résistance en Ligne , nato su iniziativa dell'Association pour des études sur la Résistance intérieure (AERI), è possibile trovare traccia di oltre 30000 documenti dedicati alla Resistenza francese. Con l'obiettivo di raccontare la Resistenza come un fenomeno locale, intrinsecamente legato alla storia e alle tradizioni dei territori che ne sono stati teatro, una sezione del sito è stata appositamente dedicata ai siti e ai memoriali che ancora oggi conservano il ricordo della Guerra di Liberazione. Tra questi vi è la Stéle du combat de Chailles, situata a Saint-Béron in memoria della battaglia di Chailles in cui dodici francesi, tra partigiani e civili, sacrificarono coraggiosamente la vita in uno scontro con le truppe naziste.


DIPARTIMENTO DELL'ALTA SAVOIA

Nécropole nationale des Glières

https://anacr74.fr/spip.php?article28
Oltre al Museo Dipartimentale della Resistenza ed al Memoriale della Deportazione, il sito della Morette ospita anche una necropoli presso cui è possibile rendere omaggio ai centocinque combattenti che sacrificarono la vita in occasione degli scontri di Plateau des Glières del 1944. Nata nell'aprile 1944 come cimitero militare e memoriale, la necropoli di Glières è diventata cimitero militare nazionale nel febbraio 1949 per poi essere finalmente riconosciuta, nel 1984, come necropoli nazionale e come parte del "Patrimoine du XXe siècle". Oggi la necropoli è gestita dall'Office National des Anciens Combattants et Victimes de Guerre (ONACVG) e dal Ministero delle Forze Armate.


DIPARTIMENTO DELLE ALPI DI ALTA PROVENZA

Mémorial de Saint-Julien-du-Verdon

http://www.museedelaresistanceenligne.org/media.php?media=4631
Il Memoriale di Saint-Julien-du-Verdon è dedicato alla tragedia che si consumò a Saint-Julien-en-Verdon l'11 giugno 1944, quando undici francesi del movimento resistenziale "Corps Francs de la Libération et Combat" furono fucilati dalla Gestapo. Un primo monumento funebre fu inaugurato su iniziativa del comune il 23 giugno 1945, per poi essere trasformato nell'attuale memoriale nel 2004. Ancora oggi la cerimonia che si tiene ogni 11 giugno a Saint-Julien-en-Verdon è particolarmente sentita e vede la partecipazione, tra gli altri, dei membri dell'Office National des Anciens Combattants (ONAC) dei Dipartimenti delle Alpi di Alta Provenza e delle Alpi Marittime, dei rappresentanti dei comuni di origine dei fucilati e dei rappresentanti dell'Association d'Anciens Combattants.


DIPARTIMENTO DELLE ALPI MARITTIME

Stèle de l'hôtel Excelsior, Nice

http://www.museedelaresistanceenligne.org/media.php?media=3565
Nel 1943 l'Hotel Excelsior, situato nel cuore di Nizza, fu teatro di uno degli avvenimenti più drammatici della Seconda Guerra Mondiale: requisito da Aloïs Brünner, comandante del campo di internamento di Drancy, tra il 10 settembre ed il 15 dicembre 1943 l'Hotel venne utilizzato per riunire i 1820 ebrei che sarebbero poi stati trasportati nella vicina stazione di Nizza e, da lì, deportati nei campi di sterminio di Drancy e Auschwitz. Lo stesso accadde negli ultimi giorni del luglio 1944, quando davanti all'Hotel furono riuniti altri 1128 ebrei prossimi alla deportazione. Una stele inaugurata nel 2009 ricorda ancora oggi gli oltre 3000 ebrei che furono deportati dalla città di Nizza e che valsero all'Hotel Excelsior il triste appellativo di "anticamera della deportazione".


DIPARTIMENTO DELLE ALTE ALPI

Monument en hommage "Aux héros résistants du Champsaur et Valgaudermard", Laye

http://museedelaresistanceenligne.org/media.php?popin=true&media=7111&fbclid=IwAR0jmuQ4JsabdmCpIn9aLY1NWQPX8kvk9FZqhTY9weYiqwcWxlXvaY-kvOY
Eretto nel 1947 vicino al piccolo comune di Laye, il monumento funebre di Champsaur e Valgaudemard è dedicato ai partigiani caduti il 17 luglio 1944 in occasione di un tentativo di imboscata ad un convoglio nazista che si trasformò in tragedia. Il monumento è stato innalzato nei pressi di Laye per ricordare il tributo pagato, oltre che dai partigiani direttamente coinvolti nell'imboscata, anche dall'intero villaggio, che fu completamente dato alle fiamme dalle truppe tedesche.

Stéle de la Gare de Veynes

http://museedelaresistanceenligne.org/media.php?popin=true&media=2350&fbclid=IwAR3k9GIJfHMDhMem_xtIYDBLs_hv3I6R_4tTuszOZo6kyjzmrqNBAA6uR0k
La macchina della Resistenza messa in moto dai francesi durante la Seconda Guerra Mondiale non si servì soltanto di partigiani o di membri di movimenti resistenziali come l'Armée Secrète o l'Organisation des Francs-Tireurs et Partisans, ma anche di lavoratori e di persone comuni che nel quotidiano si attivarono per dare il proprio contributo alla Guerra di Liberazione. Tra questi, grande importanza fu rivestita dai ferrovieri della Société Nationale des Chemins de fer Français (SNFC), che lavorarono per sabotare le linee ferroviarie utilizzate dai nazifascisti e il cui contributo è ricordato ancora oggi da diverse targhe poste davanti alle stazioni francesi, tra cui quella di Veynes che vide il sacrificio di tredici dei propri ferrovieri.


PROVINCIA DI ALESSANDRIA

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • Atlante delle stragi naziste e fasciste nella provincia di Alessandria: nella banca dati dell'Atlante delle stragi naziste e fasciste è possibile trovare traccia di tutti gli episodi di violenza e di resistenza che, tra il 1943 ed il 1945, hanno interessato la provincia di Alessandria. Tra questi, il noto eccidio della Benedicta dell'aprile 1944 e le brillanti azioni di resistenza guidate dai partigiani della Banda Lenti, ancora oggi ricordati nell'alessandrino da vari monumenti tra cui quello del cimitero di Valenza vicino al quale furono fucilati.
  • Archivio dei luoghi della Resistenza della provincia di Alessandria curato dall'Isral. Dal Forte di Gavi, utilizzato durante la guerra come campo di concentramento per i prigionieri italiani, alle zone che sono state teatro delle azioni della mitica Banda Lenti, passando per la Benedicta e per la Cittadella di Alessandria: l'intero alessandrino porta ancora oggi i segni della Resistenza e delle stragi commesse dai nazifascisti. Per mantenere vivo il ricordo di ciascuno di questi luoghi e degli episodi a questi collegati, l'Isral ha realizzato un archivio virtuale suddiviso per aree geografiche ed arricchito da un interessante approfondimento sul legame tra i luoghi fisici e la conservazione della memoria.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • Il Sacrario di Piancastagna, Ponzone, oggi è considerato uno dei memoriali partigiani più suggestivi della provincia di Alessandria. Dedicato al comandante della Divisione "Ligure Alessandrina" Domenico Lanza e ai nove partigiani caduti con lui nello scontro del 10 ottobre 1944, il complesso monumentale ospita al proprio interno lapidi e cippi commemorativi ornati da diverse formelle, opere di artisti locali, dedicate al coraggio e al sacrificio dei combattenti.
  • Lapidi, pietre di inciampo, steli, cippi e memoriali della provincia di Alessandria, dedicati ai caduti per la Liberazione.
    La memoria dei partigiani caduti nella provincia di Alessandria è oggi conservata nelle lapidi, nelle targhe o nelle pietre di inciampo distribuite sul territorio con l'intenzione di rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la Liberazione dai nemici nazifascisti: lungo il muro del bastione della Cittadella di Alessandria sono apposte, ad esempio, le targhe dedicate ai partigiani fucilati nella città durante la guerra, mentre la Sinagoga di Casale Monferrato ospita all'interno del proprio complesso monumentale una stele dedicata agli ebrei casalesi deportati nei campi di concentramento nazisti.

PROVINCIA DI ASTI

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • Atlante delle stragi naziste e fasciste della provincia di Asti: come riportato dall'Atlante delle stragi naziste e fasciste, tra il 1944 ed il 1945 la provincia di Asti è stata interessata da ben cinquanta scontri tra nazifascisti e brigate partigiane: tra queste, la 2° Divisione Langhe responsabile della costruzione dell'aeroporto partigiano Excelsior, l'8° Divisione Garibaldi guidata da Davide Layolo e la 101° Brigata Garibaldi di Emilio Capello.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • Lapidi, pietre di inciampo, steli, cippi e memoriali della provincia di Asti, dedicati ai caduti per la Liberazione. La provincia di Asti ha vissuto intensamente l'esperienza della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza, dando un contributo fondamentale alla lotta contro la distruzione ed il terrore causati dai nazifascisti. Oggi, il sacrificio compiuto dai partigiani dell'astigiano può essere omaggiato davanti alle lapidi e ai monumenti eretti in loro onore e catalogati dall'Istituto per la storia della Resistenza e della Società contemporanea di Asti in un apposito archivio digitale; a lapidi e monumenti si accompagnano poi steli, pietre d'inciampo e cippi diffusi su tutto il territorio e riuniti a propria volta in un archivio consultabile online.

PROVINCIA DI CUNEO

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • La Val Maira e il Rifugio Partigiano Detto Dalmastro, Dronero
    Dall'inverno 1943-1944 fino alla fine della guerra la Val Maira fu teatro di note azioni resistenziali. È infatti nei pressi della borgata Santa Margherita, nel cuore della valle e ad appena tre ore di marcia da Dronero, che negli ultimi mesi del '43 cominciarono a prendere vita diverse formazioni partigiane tra cui il Raggruppamento "Maira", un gruppo guidato dal cuneese Detto Dalmastro appartenente alla formazione "Giustizia e Libertà". Il coraggio e l'ottima organizzazione delle bande partigiane della Val Maira furono alla base di importanti azioni contro i presidi fascisti e tedeschi, azioni che nel giugno 1944 portarono alla liberazione dell'intera valle e alla costituzione della Repubblica di Val Maira. Negli anni Sessanta, proprio nel cuore della borgata Santa Margherita, i partigiani che qui avevano vissuto e combattuto acquistarono un terreno sul quale fu edificato il Rifugio Detto Dalmastro: inaugurato ufficialmente il 2 giugno 1970, da oltre cinquant'anni il Rifugio ricorda i venti mesi di Resistenza in Val Maira e dal 2006 è anche Centro Rete nell'ambito del progetto Memoria delle Alpi.
  • Roccabruna e il Rifugio 104a Brigata Garibaldi, Roccabruna
    L'area di Roccabruna, situata nel cuore della Val Maira e composta da oltre novanta frazioni e borgate, rivestì un ruolo di grande rilievo durante i lunghi mesi della guerra di Liberazione: soprannominata dai partigiani "La Roccia", l'intera zona fu infatti caratterizzata da una Resistenza che vide la partecipazione attiva sia degli abitanti del posto sia di numerosi comandi partigiani. Tra le formazioni partigiane che operarono nell'area di Roccabruna un grande contributo fu dato, in particolare, dalla 104° Brigata Garibaldi: durante tutto il periodo resistenziale la Brigata si occupò di proteggere il versante sinistro della valle, collaborando attivamente con la Brigata "Giustizia e Libertà" che presidiava, per contro, il versante destro. Il 25 aprile 1972, in memoria della coraggiosa Resistenza di cui Roccabruna fu teatro, è stato inaugurato in borgata Sant'Anna il Rifugio 104° Brigata Garibaldi: oltre ad ospitare una postazione multimediale ed una mostra fotografica che approfondiscono la storia della valle e della 104° Brigata Garibaldi, il Rifugio è anche Centro Rete nell'ambito del progetto Memoria delle Alpi ed è parte del circuito dei Sentieri della Libertà che si dispiegano nella provincia di Cuneo.
  • Somano Rifugio-Monumento alla Resistenza, Somano
    Nella primavera del 1944, nei pressi di Somano cominciarono a formarsi bande di partigiani composte principalmente da stranieri: tra queste, particolarmente note furono la banda di francesi capeggiata da Simon Samuel e la banda di slavi capeggiata da Eugenio Stipcevic, che in poco tempo si unirono ad altri gruppi partigiani dell'Alta Langa dando vita alla 16ª Brigata Garibaldi "Generale Perotti". La forte componente straniera all'interno della Brigata portò alla costituzione del distaccamento plurinazionale "Islafran", una vera e propria formazione internazionale unita nella lotta contro la dittatura nazifascista. Ancora oggi, in memoria degli uomini che combatterono coraggiosamente nell'Islafran, a Somano è possibile visitare un Rifugio-Monumento della Resistenza all'interno del quale sono conservate fotografie e cimeli dedicati alle formazioni parigiane dell'Alta Langa.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • Memoriale della deportazione, Borgo San Dalmazzo
    Borgo San Dalmazzo è tristemente nota per essere stata la sede, durante la Seconda Guerra Mondiale, del campo di internamento Polizeihaftlager. Il campo, collocato nell'ex caserma degli alpini di Borgo San Dalmazzo, fu istituito 12 settembre 1943 - data in cui le truppe naziste occuparono la piccola cittadina – e divenne ufficialmente operativo a partire dal 18 settembre; al suo interno furono rinchiusi circa 349 prigionieri di diversa nazionalità, principalmente ebrei polacchi, francesi e tedeschi in fuga dalla cittadina di St. Martin Vésubie nelle Alpi Marittime. Il 21 novembre 1943, su ordine dell'Ufficio antiebraico della Gestapo di Nizza, 329 prigionieri vennero prelevati dal campo e trasferiti prima a Nizza e poi a Drancy, dove il 7 dicembre furono costretti a partire per Auschwitz. Dal 2003, grazie al progetto Interreg Memoria delle Alpi, presso la stazione ferroviaria della cittadina è possibile visitare un Memoriale della Deportazione dedicato alle vittime del campo: costituito da una piastra in cemento armato circondata da venti sagome verticali – simboleggianti i pochi sopravvissuti alla deportazione – e da trecentosessantacinque lastre riportanti i nomi dei deceduti, il Memoriale mantiene in vita ancora oggi il ricordo di tutti i prigionieri che lasciarono Borgo San Dalmazzo per il loro ultimo viaggio e che furono vittime della follia nazifascista.
  • Monumento alla Resistenza di Cuneo
    Durante i venti mesi della guerra di liberazione, la città di Cuneo si distinse particolarmente per i sacrifici compiuti dalla propria popolazione e per l'impegno profuso nella lotta partigiana. In virtù del coraggio e della forte inclinazione patriottica dimostrati in occasione della guerra, il 1° agosto 1947 la città fu insignita dalla neonata Repubblica italiana della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Per mantenere vivo il ricordo dei molti partigiani caduti e dell'impegno assunto dai cuneesi nella guerra resistenziale, nel 1969, alla presenza di Sandro Pertini, nel cuore della città fu inaugurato uno dei più celebri monumenti alla Resistenza italiani: realizzato dallo scultore Umberto Mastroianni, il Monumento è posto proprio al centro del Parco della Resistenza ed è composto da cunei in bronzo di varie forme e dimensioni che guardano verso Boves, altra città simbolo della Resistenza cuneese.

PROVINCIA DI IMPERIA

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • Atlante delle stragi naziste e fasciste nella provincia di Imperia: l'entroterra montuoso delle Alpi Liguri è stato teatro naturale di numerose azioni di Resistenza operate dei partigiani della II Divisione Garibaldi "Felice Cascione" e delle popolazioni rurali della zona: la più nota è forse la battaglia di Monte Grande, oggi considerata una delle vittorie più importanti della Resistenza del Ponente Ligure. Nella pagina dell'Atlante delle stragi naziste e fasciste dedicata alla provincia di Imperia è possibile trovare informazioni dettagliate relative a tutti gli scontri che si sono consumati nel territorio.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • Durante gli anni della Resistenza la provincia di Imperia, anche detta I Zona Operativa Liguria, ha pagato un caro prezzo in termini di vite umane: si stima che i partigiani e i civili caduti durante gli attacchi dell'esercito tedesco e degli alleati fascisti siano stati circa 650, ai quali si devono tristemente aggiungere tutti coloro che sono stati deportati nei campi di concentramento che non hanno mai fatto ritorno. Lapidi, monumenti, pietre di inciampo e steli commemorative mantengono ancora oggi viva la loro memoria, come nel caso della lastra in marmo posta nelle colline di Sant'Agata di Imperia in onore dei partigiani caduti durante la prima battaglia della Resistenza imperiese.

REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA

I luoghi simbolo della Repressione e della Resistenza

  • Atlante delle stragi naziste e fasciste della Regione autonoma Valle d'Aosta: la lotta di liberazione in Valle d'Aosta, organizzata dal "Comité Valdôtain de Libération" e guidata da Émile Chanoux, è nota per aver assunto un carattere distintivo rispetto alla resistenza condotta nelle altre regioni italiane: accanto all'obiettivo di porre fine agli orrori perpetrati dai nazifascisti, la guerra di liberazione valdostana si è infatti distinta anche per la volontà di ridare alla regione quelle forme di autonomia e di autogoverno perdute nel tempo. Intorno a questi obiettivi si sono articolati gli oltre trenta episodi di coraggiosa Resistenza operati dai partigiani della Valle d'Aosta e descritti nell'Atlante delle stragi naziste e fasciste.

I luoghi dedicati alla commemorazione delle Vittime

  • I luoghi della memoria permettono, anche a distanza di anni, di mantenere vivo il legame con la storia. La storia della Resistenza valdostana è ricca di gesti di coraggio e di sacrifici che non possono e non devono essere dimenticati: per questa ragione, nelle città valdostane o lungo i sentieri di montagna i cittadini più attenti possono scorgere ancora oggi lapidi, targhe e monumenti innalzati in onore dei partigiani e dei civili caduti durante la guerra di liberazione. Alcuni esempi sono rappresentati dalla via di Aosta intitolata a Giorgio Elter, partigiano deceduto appena ventenne nel tentativo di disarmare un presidio fascista, e dal monumento eretto in piazza Chanoux a Cogne in memoria dei caduti delle due guerre mondiali.

 

Ultimo aggiornamento: 14 aprile 2021