Biblioteca Storica

Millet

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La famiglia Millet comparve a Tignes in Tarantasia già nel XVI secolo, come traspare dalla prima serie dei documenti del loro archivio. Nel XVIII secolo i fratelli Lorenzo e Giovanni Battista Millet aprirono a Torino un negozio di chincaglieria, in contrada di Po, che acquistarono il 28 luglio 1755 da Maurizio Tavernier.
Il negozio prosperò notevolmente al punto che alla Restaurazione i fratelli Millet chiesero, nel 1815, al Consolato di S.M. in Torino l'esclusiva per la fabbricazione e la vendita di manufatti di argento placcato. La richiesta fu accordata da Re Vittorio Emanuele I nel 1816.

Lorenzo Millet lasciò due figli: Giovanni Battista che subentrò al padre e allo zio nell'azienda, e Felice, capitano di artiglieria morto il 4 gennaio 1813 a Wilna nel corso della campagna napoleonica in Russia.
L'ultimo dei Millet, Giovanni Battista morì il 23 giugno 1831, scapolo; ab intestato a Torino. L'eredità venne liquidata dai parenti, tra quali il noto prof. Carlo Ignazio Giulio che personalmente provvide alla cura dell'aggrovigliata liquidazione del negozio e della fabbrica.
In tale occasione furono raccolte le carte trovate in casa, in negozio e nella fabbrica ed accumulate nell'archivio Giulio, così che oggi possiamo, attraverso la lettura dell'inventario, conoscere un'attività industriale poco nota qual è quella dei placcati d'argento nel Regno Sardo.
Il fondo Millet è anche uno dei rari archivi commerciali che ci è pervenuto, doppiamente utile per lo studio delle attività economiche sette-ottocentesche in Piemonte.
La validità della Ditta Millet è evidenziata dalla fitta corrispondenza con ditte italiane, francesi, inglesi, olandesi, tedesche, belghe, svizzere, austriache per l'acquisto di manufatti inerenti alla sua attività.
I carteggi sono ordinati in due sezioni: Italia e Stati Esteri con i rispettivi elenchi in ordine alfabetico delle località e quindi dei corrispondenti.
A cura di Aldo di Ricaldone.


Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2020