Biblioteca Storica

Sclopis Federico

Versione italiana       English version       Version française       Versión en español

Federico Sclopis di Salerano (Torino, 10 gennaio 1798 – Torino, 8 marzo 1878) è stato un giurista, magistrato e politico italiano. Figlio del conte Alessandro, sindaco di Torino, e della nobile Gabriella Peyretti di Condove, fu allievo di Carlo Boucheron e Amedeo Peyron. Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Torino, passò ben presto, per volontà di Prospero Balbo, alla segreteria degli Interni. Magistrato dal 1822, divenne membro del Senato di Piemonte il 28 febbraio 1829. Fu avvocato generale presso il Senato di Piemonte negli anni 1844-1847 e successivamente Primo presidente onorario del Magistrato d'appello di Piemonte. Ebbe un ruolo di rilievo nella redazione dello Statuto Albertino, di cui stilò il preambolo. Il 16 marzo 1848 fu chiamato nel Governo Balbo al Ministero di grazia e giustizia e affari ecclesiastici fino al 27 luglio dello stesso anno. Nello stesso anno divenne deputato del Parlamento di Sardegna per il IV collegio di Torino. Dopo un anno, il 10 luglio 1849, fu nominato membro del Senato Subalpino.

Nel Senato del Regno d'Italia ricoprì l'incarico di vicepresidente nel 1861 e di Presidente dal 25 maggio1863 al 24 ottobre 1864, dimettendosi al trasferimento delle Camere alla nuova capitale, Firenze. Fu anche consigliere provinciale e consigliere comunale di Torino.
Dal 1870 al 1872 fu presidente dell'arbitrato tra il Regno Unito e gli Stati Uniti detto Alabama claims che portò al Trattato di Washington, riguardante la posizione del primo durante la guerra di secessione, guidando con successo il primo tentativo di risoluzione arbitrale delle vertenze internazionali. Fu un ruolo di grande prestigio per la sua persona e per il Regno d'Italia, nato da un solo decennio, che aprì la prassi giuridica oggi raccolta dai tribunali internazionali.
Sclopis ebbe inoltre le seguenti cariche e titoli: vicepresidente della Commissione superiore di statistica; membro della Commissione superiore di liquidazione, della direzione dell'Opera pia ed Ospedale San Luigi Gonzaga di Torino; professore emerito della Facoltà di Giusprudenza dell'Università di Torino; ministro di Stato; vicepresidente del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, della Giunta permanente del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e del Comitato per l'istruzione universitaria; presidente del Contenzioso diplomatico. Fu socio residente, vicepresidente e presidente dell'Accademia delle Scienze di Torino (1º maggio 1864-8 marzo 1878); socio dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, della Società Reale di Napoli e della Società di agricoltura, industria e commercio di Torino; membro onorario dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano; socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma; socio onorario nazionale della Deputazione di Storia Patria per le Venezie; membro residente, vicepresidente e presidente della Deputazione subalpina di storia patria di Torino; presidente della Deputazione di storia patria per le antiche province di Lombardia; socio della Deputazione di storia patria per le province di Romagna; membro della Società ligure di storia patria, membro aggregato della Società accademica di Savoia, poi Accademia di Savoia; membro onorario emerito dell'Accademia di agricoltura di Torino e membro della Società siciliana di storia patria. [testo ripreso e adattato da Wikipedia]

Il frammento del suo archivio conservato dalla Biblioteca consta di un unico mazzo, quasi esclusivamente formato da corrispondenza con 27 personalità di notevole livello del mondo politico ed intellettuale, ed un nucleo di epistole dello stesso Sclopis. Fu acquistato assieme all'archivio Baruffi, e per questo motivo, ed anche perché non copioso, fu in origine inventariato in calce all'archivio precedente con la dizione "Carte Sclopis", senza che vi siano connessioni dirette fra le due personalità né legami nella storia archivistica di queste carte tali da giustificare tale scelta. Con l'occasione della digitalizzazione degli inventari archivistici della Biblioteca, si è scelto di separare gli inventari, mentre i due archivi sono già correttamente separati fisicamente dai tempi della prima archiviazione.


Ultimo aggiornamento: 22 ottobre 2020