Risorse idriche

Sangone

Il Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Sangone

Insediamento romanico del Monte San Giorgio

L' Associazione Corona Verde di San Vito candida l'insediamento romanico del Monte San Giorgio "Luogo del Cuore 2020" per il censimento del FAI - Fondo Ambiente Italiano. Situato a Piossasco, sulla sommità del Monte San Giorgio fu fondato da monaci benedettini nel X secolo ed è costituito da una chiesa e un piccolo cenobio.
L’antico insediamento è oggi parte integrante del Parco naturale Monte San Giorgio, area protetta della Città Metropolitana di Torino, raggiungibile con una piacevole escursione a piedi attraverso sentieri segnalati oppure con una comoda strada sterrata che attraversa un fitto bosco di Pino nero. La chiesa e gli affreschi necessitano di un intervento di consolidamento e restauro per evitarne il degrado e consentirne la valorizzazione.

Il link al sito del FAI per votare l'insediamento romanico del Monte San Giorgio quale "Luogo del Cuore" con tutti gli approfondimenti sulla struttura.

 

La nuova pagina dedicata al tavolo di lavoro per la redazione del Piano Intercomunale di Protezione Civile per il bacino del Torrente Sangone.
L'attività si svolge con il coordinamento del Servizio Protezione Civile della Città metropolitana e del Settore Protezione Civile della Regione Piemonte. Tutti gli approfondimenti sulla pagina dedicata.

 

Logo del Contratto di Fiume del Torrente Sangone

Il Contratto di Fiume è un accordo volontario fra soggetti pubblici e privati, portatori di interesse nella gestione e nell'utilizzo della risorsa acqua, basato sul confronto e la negoziazione e finalizzato ad azioni di riqualificazione e valorizzazione ambientale del fiume e del suo territorio.

Il Contratto di Fiume del bacino del Torrente Sangone è stato il primo a livello regionale (e fra i primi a livello nazionale) a raggiungere l'importante fase della sottoscrizione.

Il percorso verso la definizione del Contratto

Nell'ambito del territorio provinciale, il Torrente Sangone rappresenta uno dei corpi idrici maggiormente compromessi; per questo motivo, a partire dal 2001, è stato oggetto di progetti mirati alla sua riqualificazione. Il percorso verso la definizione del Contratto ha visto, in una sua prima fase, l'individuazione delle principali criticità ambientali attraverso i progetti "Sangone per tutti" e progetto n° 33. Tali iniziative hanno consentito di ampliare territori, attività e competenze da considerare nei processi di riqualificazione, fino a creare i presupposti per il coinvolgimento e confronto con i soggetti portatori di interesse locali, attraverso la sperimentazione del Contratto di Fiume.

Lo stesso territorio del Sangone è stato ed è attualmente interessato da iniziative di area vasta finalizzate alla riqualificazione del torrente, gestite a livello sovracomunale: ne sono un esempio le azioni attivate nell'ambito del progetto "Corona Verde", coordinato dall'Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese nei territori fra Bruino e Torino, "Corona Verde II", coordinato dalla Regione Piemonte, e la progettazione della manutenzione ordinaria dei versanti e del reticolo idrografico minore operata dalla Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.

Dalla consapevolezza che solo il confronto fra i soggetti del territorio può garantire un'azione più efficace in relazione agli obiettivi di riqualificazione, è stato attivato un tavolo di concertazione fra Provincia di Torino, ASSOT - Agenzia per lo Sviluppo del Sud-ovest di Torino, Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese e Comunità Montana, che si è rivelato sede idonea anche per la discussione di altre problematiche del territorio al fine di un più ampio obiettivo di riqualificazione locale (ambientale, paesaggistico, socio-economico).
Contemporaneamente la Regione Piemonte, con D.C.R. n. 117 - 10731 del 13 marzo 2007, ha adottato il Piano di Tutela delle Acque che ha introdotto i Contratti di Fiume quali strumenti di programmazione negoziata.

Il percorso seguito per il bacino del Sangone ha assunto chiaramente la valenza di processo di programmazione negoziata, identificandosi pertanto come Contratto di Fiume propriamente detto.

Le fasi del processo

Il processo del Contratto di Fiume si è articolato in differenti fasi di lavoro, ciascuna caratterizzata da specifici obiettivi ed attività:

La fase di attivazione ("fase di preparazione" ai sensi delle Linee Guida Regionali)

La volontà di perseguire obiettivi comuni di sviluppo, tutela e riqualificazione del territorio, ha condotto all'approvazione, in data 22 gennaio 2007 del Protocollo d'Intesa (pdf 72 KB) tra la Provincia di Torino, l'Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po tratto torinese, la Comunità Montana Val Sangone e ASSOT, per la sottoscrizione del Contratto di Fiume. Il documento ha impegnato i soggetti firmatari ad accompagnare il territorio nel processo verso la sottoscrizione del Contratto di Fiume; ha inoltre istituito la Cabina di Regia provvisoria, rappresentativa della componente politica e tecnica delle istituzioni, e la Segreteria tecnica del Contratto, quale struttura di coordinamento operativo.

Le principali attività svolte per dare avvio al Contratto sono di seguito riassunte:

  • Attivazione di una fase di confronto con gli Enti territorialmente interessati, finalizzata alla ricognizione di tutto il materiale progettuale già esistente e alla segnalazione delle criticità presenti nel bacino, attraverso la compilazione di una specifica Scheda Intervista per la raccolta delle informazioni.
  • Elaborazione dell'indirizzario dei "portatori di interesse" da coinvolgere nel processo, con il contributo di tutti i soggetti partecipanti ai tavoli di discussione.
  • Individuazione delle linee strategiche di azione per il bacino, sulla base dei risultati dei progetti "Sangone per tutti" e progetto n° 33:
    • Tutela, riqualificazione e qualità ambientale del T. Sangone
    • Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle aree perifluviali del bacino del T. Sangone
    • Promozione, fruizione e valorizzazione economica dell'area del T. Sangone
  • Definizione e condivisione del Piano di Comunicazione rivolto alla comunità locale per la divulgazione delle informazioni sul processo
La fase di coinvolgimento ("fase di attivazione" ai sensi delle Linee Guida Regionali)

Ha rappresentato il momento di dialogo e confronto con il territorio, finalizzato a registrare e condividere le proposte di miglioramento ambientale, promozione e valorizzazione dell'area.
Tutti gli incontri di progettazione partecipata sono stati gestiti da facilitatori che hanno avuto il ruolo di coordinare il dialogo ed il confronto all'interno dei gruppi di lavoro. A supporto dell'intera fase di convolgimento si è svolta una continua e puntale attività di informazione e comunicazione attraverso la diffusione di pieghevoli e locandine, la redazione di comunicati stampa e il costante aggiornamento della pagina web dedicata.

Il workshop di 
progettazione partecipata

Nell'ambito di tale percorso, la Provincia di Torino ha organizzato il workshop di progettazione partecipata "Verso il Contratto di Fiume sul Bacino del Torrente Sangone" (pdf 465 KB) in data 10 maggio 2007, i cui lavori si sono svolti in una sessione plenaria e in 3 tavoli tematici. Di seguito sono a disposizione i report di sintesi delle discussioni:

Sono stati individuati cinque Focus Group di discussione relativi agli ambiti tematici di interesse emersi durante il workshop e dall'analisi del territorio (qualità ambientale del corso d'acqua; portata idrica in alveo; difesa idraulica; recupero della qualità ambientale del bacino; promozione integrata di iniziative di fruizione ed eventi di sensibilizzazione), con la partecipazione di soggetti istituzionali, privati, associazioni e cittadini.

Il risultato finale del processo di confronto e dialogo ha portato alla definizione del Piano d'Azione (pdf 64 KB), che raccoglie le azioni condivise dal territorio, e alla verifica della loro reale fattibilità in relazione alle pianificazioni, programmazioni e progettualità già esistenti.
In data 1 dicembre 2008 si è tenuta la riunione conclusiva per la presentazione del testo dell'Accordo di Programma, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati che hanno potuto presentare le proprie considerazioni finali sul testo dell'Accordo.

Il coinvolgimento della cittadinanza e del mondo scolastico e accademico è stato garantito attraverso l'attivazione di un percorso parallelo di sensibilizzazione ed educazione ambientale denominato progetto "IDRA - Immaginare, Decidere, Riqualificare, Agire" (programma provinciale IN.F.E.A.), che si è articolato in tre edizioni.

La firma del Contratto

Il testo definitivo dell'Accordo di Programma (Contratto di Fiume) è strutturato in diversi articoli riguardanti gli obiettivi, l'organizzazione per la gestione del processo, gli impegni dei sottoscrittori e dei soggetti attuatori, le risorse, i tempi, gli strumenti attuativi e il monitoraggio. La firma del Contratto di Fiume (pdf 254 KB) ha avuto luogo in data 11 marzo 2009, nell'ambito del Convegno Internazionale sui Contratti di Fiume.

La sottoscrizione ha segnato l'avvio di un processo di condivisione di uno scenario strategico di riqualificazione fluviale e territoriale che rappresenta la cornice entro cui inserire le attività di tutti i soggetti operanti sul territorio.

La fase di attuazione

A partire dalla sottoscrizione del Contratto ha avuto inizio lo sviluppo operativo delle singole azioni del Piano: in linea di massima è stata data priorità temporale alle azioni ritenute immediatamente attuabili sul territorio. Parte delle attività può essere ricondotta ad obiettivi specifici, altre azioni possono invece essere considerate trasversali. L'aggiornamento sullo stato di avanzamento delle azioni del Piano e sui risultati concreti ottenuti sul territorio viene illustrato nel corso dell'Assemblea di Bacino, incontro plenario che vede la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel Contratto.